La normativa antiazzardo: nonostante il tema appaia impegnativo, il compito non è particolarmente gravoso, visto che l’antiazzardo in Italia, a livello normativo e non solo, è fatto soprattutto di omissioni.
La normativa antiazzardo: nonostante il tema appaia impegnativo, il compito non è particolarmente gravoso, visto che l’antiazzardo in Italia, a livello normativo e non solo, è fatto soprattutto di omissioni. Il gioco d’azzardo legale moderno – afferma l’avvocato Osvaldo Asteriti elaborando alcune considerazioni sulla normativa attuata negli anni a contrasto del fenomeno ‘gioco azzardo’ – è nato a metà degli anni novanta, con il primo gratta e vinci, Fontane d’Italia, indetto come misura straordinaria e una tantum.
Fino al decreto Balduzzi del settembre 2012, niente, il far west, lo spirito della nuova frontiera, nessuna norma di contrasto, neppure minima, solo l’immissione sul mercato di giochi con vincite in denaro sempre nuovi, tanto che lo stesso sottosegretario Baretta ha recentemente dovuto ammettere che il Governo nel settore si era fatto prendere la mano, e per dirlo lui.
Quando i buoi, i vitelli e anche i bovari erano tutti fuggiti, si è pensato di chiudere la stalla, con un decreto legge dell’allora Ministro della salute, convertito in legge, che ha l’indubbio merito di aver fissato alcuni punti nodali in materia di gioco d’azzardo: primo, che la sua pratica può creare dipendenza e secondo, il divieto ai minori, vietandone anche la pubblicità nel corso di trasmissioni e/o spettacoli loro rivolti.
La formulazione della norma consentiva negli anni la diffusione di pubblicità di giochi d’azzardo su tutte le reti, a tutte le ore e in tutte le trasmissioni, ad eccezione ovviamente di quelle rivolte espressamente ai minori. Forse anche a causa della facile e massiccia elusione, dopo tre anni dal divieto posto dal decreto Balduzzi, con la legge di stabilità 2015,è stata vietata la diffusione di pubblicità sulle reti generaliste, dalla 7 di mattina alle 22.
Un successo, per i concessionari. La pubblicità viene oggi trasmessa a tutte le ore sulle reti
tematiche, si pensi alle piattaforme a pagamento che trasmettono sport, soprattutto calcio, molto seguito dai minori, mentre sulle reti generaliste l’ho vista trasmessa sia dopo le 22 che pochi minuti prima delle sette. La normazione successiva è addirittura solo promessa, mai adottata.
La legge di delega fiscale 11 marzo 2014, n. 23, demandava al Governo l’adozione di un decreto legislativo in materia di gioco d’azzardo. Il termine, prorogato fino a giungo del 2015, veniva fatto scadere, senza l’emissione di alcun provvedimento normativo.
La legge delega in materia di giochi non è stata mai attuata. La storia di se e come siano state osservate le poche norme adottate negli anni in tema di contrasto al gioco d’azzardo legale merita un discorso a parte.
PressGiochi
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