L’avvocato Osvaldo Asteriti critica ancora i Monopoli ed in particolare la pubblicazione dei dati sulla raccolta. “I monopoli- commenta- hanno iniziato a pubblicare sul proprio sito istituzionale i dati sul
L’avvocato Osvaldo Asteriti critica ancora i Monopoli ed in particolare la pubblicazione dei dati sulla raccolta.
“I monopoli- commenta- hanno iniziato a pubblicare sul proprio sito istituzionale i dati sul gioco legale in Italia, in particolare i “dati di spesa ed erario suddivisi per comune”. Tra i dati pubblicati, manca quello della raccolta, definita dai monopoli, come “l’insieme delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori”.
“La mancanza non è casuale- prosegue l’avvocato- ed è certamente da mettere in relazione alla pubblicazione dei dati, relativi alle sole macchinette, suddivisi per Comune, recentemente apparsa su un sito giornalistico, che indicava, invece, la “raccolta”, suscitando in tal modo la vivace protesta degli operatori del gioco, che lamentavano appunto la mancanza del dato della “spesa”, ottenuto per differenza tra raccolta e vincita, denunciando un grave attentato alla “verità”. In realtà, quando si parla di gioco d’azzardo, il dato rilevante è proprio quello della raccolta, e non la “spesa”, dato artificiale e inutile, perché l’insieme delle giocate rappresenta l’unico elemento in grado di “fotografare” in modo realistico il fenomeno. Una raccolta di importo elevato svela le reali abitudini e la propensione al gioco d’azzardo degli italiani, a differenza del dato artificiale e manipolatorio della spesa”.
“La raccolta- continua- oltre a rappresentare un elemento per la valutazione economica del fenomeno, denuncia anche il numero di azioni di gioco che la determinano, come riconosciuto nella stessa definizione che ne forniscono i monopoli, lanciando per tale via un allarme relativo al pericolo dipendenza che caratterizza il gioco d’azzardo. E’ questo il vero motivo per il quale i monopoli e altri attori del settore cercano in tutti i modi di ridurla, oscurarla, esorcizzarla, cercando di sostituirla con un elemento addomesticato e rassicurante come la spesa, un dato muto che non comunica niente, ma serve solo a offuscare un dato in grado di lanciare un allarme in materia di pericolo per la salute dei giocatori”.
“Su sito dei monopoli- conclude Asteriti- finora compariva l’entità della raccolta, appunto l’insieme delle puntate, con tutta la sua valenza suggestiva ed emblematica della gravità della situazione, così come era evidente il tentativo di depotenziare questo dato attraverso l’indicazione delle vincite e l’ indicazione della “spesa”, ottenuta per differenza tra le due grandezze. Nell’ultimo rilascio di dati, invece, con una soluzione silenziosamente abortiva, la raccolta è addirittura sparita del tutto, sostituita dal dato posticcio della spesa. Cercando in tale modo di far dimenticare che nel 2016 gli italiani hanno effettuato puntate per 96 miliardi di euro, compiendo miliardi di operazioni di gioco, avvicinandosi in tal modo al pericolo dipendenza. Indicando il dato della “spesa”, si cerca di nascondere questa circostanza, di farla dimenticare, di nascondere la stretta connessione che lega raccolta e giocate, come se bastasse nascondere un problema per eliminarlo. Un ulteriore esempio, solo l’ultimo della serie, che dimostra come la comunicazione dei monopoli in materia di azzardo sia caratterizzata da evidenti omissioni e manipolazioni, come denunciamo da tempo”.
PressGiochi