16 Gennaio 2025 - 18:38

As.Tro: anche nella Regione Veneto discriminazioni per le aziende del gioco lecito

Continua la disparità di trattamento – scrive As.Tro in una nota – nei confronti delle imprese del gioco lecito. Sempre più Amministrazioni regionali si stanno, infatti, adoperando nella concessione di ristori a tutte quelle categorie che sono state soggette a restrizioni, in relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19.

12 Febbraio 2021

Continua la disparità di trattamento – scrive As.Tro in una nota – nei confronti delle imprese del gioco lecito. Sempre più Amministrazioni regionali si stanno, infatti, adoperando nella concessione di ristori a tutte quelle categorie che sono state soggette a restrizioni, in relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19. Dai beneficiari dei ristori, tuttavia, continuano ad essere escluse le imprese del gioco legale: dopo la Regione Molise e la Regione Lazio, anche il Veneto, nell’ultimo bando, ha escluso le attività di questo settore dai destinatari dei ristori regionali. In ragione di ciò, As.Tro ha deciso di segnalare questa circostanza in una missiva indirizzata al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

La lettera scritta dal Presidente di As.Tro, Massimiliano Pucci e dal Responsabile As.Tro per la Regione Veneto ha il compito di segnalare “la disparità di trattamento, nei confronti delle imprese del gioco lecito, all’interno dell’ultimo bando per la concessione di ristori alle categorie soggette a restrizioni, in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19” precisando come “le imprese del gioco di Stato sono state chiuse al pari delle altre attività non reputate essenziali (come quelle enunciate nel bando della Regione Veneto) e che gli aiuti erogati dal Governo, sotto forma di ristori, sono stati insufficienti a lenire le difficoltà degli imprenditori, avendo avuto solamente una incidenza dell’appena il 7% sui mancati incassi (dato CGIA Mestre)”. Infine la lettera auspica che il Presidente della Regione Veneto possa “includere nelle misure di sostegno anche le aziende del gioco che operano nella legalità, legalità vista come unico parametro di riferimento che dovrebbe guidare le concessioni di benefici poiché, fintanto che le aziende del gioco saranno riconosciute dallo Stato, non potranno essere perpetrate distinzioni tra lavoratori di serie “A” e serie “B”.

 

 

 

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