Mentre saluta un primo semestre (concluso il 31 marzo) “eccezionale” in termini di crescita dei ricavi e degli utili, l’azienda australiana è in piena fase di revisione strategica. Dopo aver
Mentre saluta un primo semestre (concluso il 31 marzo) “eccezionale” in termini di crescita dei ricavi e degli utili, l’azienda australiana è in piena fase di revisione strategica. Dopo aver concluso l’acquisizione di NeoGames (fornitore globale di iLottery) e la conseguente creazione di Aristocrat Interactive – nella quale sono confluite la stessa NeoGames e il ramo Anaxi – adesso Aristocrat sta pensando di cedere le sue attività di gioco casual e mid-core, nello specifico Big Fish Games e Plarium Global, mentre la divisione Product Madness non dovrebbe essere toccata.
Il gruppo ha affermato che con l’espansione del business interattivo ora affiancato al gaming, ha “chiare opportunità” per sfruttare i propri punti di forza nei contenuti di gioco. Per ora Aristocrat non ha preso alcuna decisione.
La buona notizia per il gruppo è che ciascuno dei suoi segmenti ha registrato una crescita anno su anno nel primo semestre. Per i sei mesi fino al 31 marzo, i ricavi di Aristocrat hanno raggiunto i 3,27 miliardi di dollari australiani (2,01 miliardi di euro), per un aumento del 6,1% rispetto al primo semestre dello scorso anno.
Il gaming rimane di gran lunga la sua principale fonte di entrate, con un incasso di 1,83 miliardi di dollari nel primo trimestre (+8,3% su base annua), con Pixel United a 1,33 miliardi di dollari e Interactive con 109,4 milioni di dollari.
Passando a Pixel United, i ricavi sono aumentati dello 0,9% a 1,33 miliardi di dollari. Aristocrat ha notato che i suoi franchise di casinò social all’interno di questo segmento hanno sovraperformato il mercato. Inoltre, il margine complessivo è aumentato al 35%, riflettendo l’attenzione all’ottimizzazione della spesa per l’acquisizione degli utenti e all’efficienza operativa.
Infine, il segmento interattivo ha visto i ricavi aumentare del 52,2% a 109,4 milioni di dollari. Aristocrat ha affermato che ciò è dovuto alla crescita dei ricavi dei servizi di customer experience, nonché dal continuo ridimensionamento dell’igaming in Nord America ed Europa. Concentrandosi sull’igaming, Aristocrat si è proiettata nei mercati di Stati Uniti, Canada e Regno Unito, grazie anche al potenziamento ottenuto con l’acquisizione (febbraio 2023), di Roxor Gaming, fornitore B2B di piattaforme real money gaming (RMG).
In termini di spesa, il costo delle entrate è stato in realtà leggermente inferiore rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1,37 miliardi di dollari. Tuttavia, Aristocrat ha notato un aumento in diverse aree dei costi operativi.
Le spese di vendita, generali e amministrative sono pari a 527,6 milioni di dollari, mentre i costi di progettazione e sviluppo hanno superato i 424,9 milioni di dollari. Per quanto riguarda i costi finanziari, anche questi sono stati più alti, pari a 79,2 milioni di dollari.
Comunque, l’impatto della crescita dei ricavi è stato tale che l’utile ante imposte è aumentato del 12,8% a 961,7 milioni di dollari. Dopo aver pagato 250,5 milioni di dollari di tasse, l’utile netto ha raggiunto i 711,3 milioni di dollari, con un aumento dell’8,9%.
Aristocrat ha notato anche altri fattori che hanno influito sui profitti di H1. Questi includono un impatto negativo di 83,8 milioni di dollari dal cambio di valuta estera e una perdita di 13,4 milioni di dollari sul valore equo della copertura del tasso di interesse. Pertanto, ha chiuso il primo semestre con un utile netto complessivo di 614,1 milioni di dollari, in crescita del 39% su base annua.
Per quanto riguarda l’EBITDA, si ha un aumento del 12,2% a 1,20 miliardi di dollari.
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