Verrà posta in votazione domani mattina la relazione del Comitato sulle infiltrazioni mafiose nei giochi, coordinato dal senatore Stefano Vaccari (Pd), all’interno della Commissione Antimafia. Come aveva anticipato il senatore Vaccari, tra
Verrà posta in votazione domani mattina la relazione del Comitato sulle infiltrazioni mafiose nei giochi, coordinato dal senatore Stefano Vaccari (Pd), all’interno della Commissione Antimafia.
Come aveva anticipato il senatore Vaccari, tra le proposte che verranno presentate al Senato al DDL Mirabelli e che sono state inserite della relazione di oltre 60 pagine che abbiamo potuto visionare in anteprima, “è necessario estendere a tutta la filiera, ai concessionari delle reti online, ai gestori, ai proprietari, ai produttori e agli importatori degli apparecchi, il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa antimafia e del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”.
Inoltre, per quanto riguarda la revisione delle sanzioni penali e amministrative, è necessario rendere più severe le pene “per chiunque svolga attività di gioco senza concessione, compresi gli intermediari, pensare ad un provvedimento di sospensione come il Daspo, introdurre la responsabilità del concessionario in caso di reati dei gestori a valle della filiera, fino ad arrivare alla decadenza.
Per tracciare meglio le vincite e impedire il riciclaggio di denaro, bisogna rendere nominativi i ticket e le card rilasciate nelle sale e inserire nell’anagrafe dei conti correnti anche i conti di gioco online. Riteniamo – ha concluso Vaccari – strategico definire l’offerta di gioco nel Paese sulla base degli effettivi controlli che lo Stato e in grado di garantire, quindi prevedendo un numero limitato di luoghi di gioco sicuri, inserendo tra i criteri di distribuzione delle sale anche l’indice di presenzia mafiosa dell’Osservatorio di Milano e l’indice di organizzazione criminale dell’Eurispes. La proposta riguarda anche una nuova governance del settore, con un’Authority con poteri di vigilanza rafforzati in applicazione della Direttiva Ue”.
PressGiochi