Iori (CoNaGGa): “Bene l’azzardo nel nuovo decreto sui Lea” Massimo Annicchiarico, Direttore Generale AUSL di Modena, insieme a Matteo Iori del Conagga e al prof. Guido Zaccarelli dell’Università di
Massimo Annicchiarico, Direttore Generale AUSL di Modena, insieme a Matteo Iori del Conagga e al prof. Guido Zaccarelli dell’Università di Modena sono intervenuti ieri sera in un incontro organizzato dal Circolo Medico “Mario Merighi”, in collaborazione con l’associazione “Amo – Nove Comuni Modenesi Area Nord” e “La Conoscenza Condivisa” a Medolla in provincia di Modena per parlare di gioco d’azzardo e della diffusione del gioco tra le zone colpite dal sisma.
Come ha dichiarato Annicchiarico durante la serata, “Oggi, sono stati approvati definitivamente i nuovi Lea- Livelli Essenziali di Assistenza, che nei prossimi due-tre mesi condurranno all’effettiva presa in carico anche del gioco d’azzardo patologico.
La comunità nel suo complesso- ha chiarito il direttore della Asl di Modena – ha il dovere di intervenire sul fronte gioco e speriamo che l’impegno del Primo ministro esternato in questi giorni sia confermato nella riduzione delle slot dagli esercizi pubblici. Il nostro è ancora un sistema che sul fronte della salute deve mettere al centro la tutela dei salute dei più fragili. Il nostro Paese fornisce un sistema di protezione molto alto e più cresce la popolazione maggiore saranno i costi della sanità italiana. Il rischio è che l’utilizzo di forze diverse da quelle che mirano al bene comune possano influenzare la politica, come quelle delle aziende che gestiscono il gioco. Il gioco è una opportunità se ben usato a patto che non si costringa e si influenzi la politica con uno strumento che diventa prettamente economico e soprattutto quando gli interessi erariali e economici superano quelli legati alla salute pubblica”.
A parlare del fatto che il gioco faccia uscire le persone dalla zona di comfort è stato il prof. Dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Guido Zaccarelli. “Tra chi gioco d’azzardo e chi presenta problemi di patologia – ha detto – avremo sempre una importante percentuale che rimarrà latente. Chi gioca perde la propria autostima e il gioco rappresenta non una sfida con gli altri o con la macchina ma sempre una sfida con se stessi. Le persone non riescono a comprendere se sono nella zona di apprendimento, in quella di confort o in quella di stress”.
PressGiochi