“Adottare iniziative volte a rivedere la normativa per dettarne una più corretta che escluda il gioco di puro intrattenimento dalle categorie a cui si richiede una nuova omologa e un
“Adottare iniziative volte a rivedere la normativa per dettarne una più corretta che escluda il gioco di puro intrattenimento dalle categorie a cui si richiede una nuova omologa e un nuovo nulla osta e si impongono correttamente nuovi e più adeguati vincoli fiscali”.
Lo chiede in una interpellanza l’on. Di Forza Italia Roberto Bagnasco rivolgendosi al Ministro dell’economia e delle finanze.
“In base alla determinazione direttoriale prot. n. 151294 del 18 maggio 2021 dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, alla successiva determina del 1° giugno e alle relative circolari inerenti alle nuove regole tecniche per gli apparecchi di cui al comma 7 dell’articolo 110 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto n. 773 del 1931, sono stati sottoposti a certificazione onerosa giochi come i calciobalilla, carambole, biliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini senza vincita, come gli apparecchi di cui al comma 6 del medesimo articolo ovvero video-lottery e Awp o slot dei bar;
l’Agenzia- spiega Bagnasco – ha quindi proceduto al riordino dei giochi senza vincita in denaro, applicando norme equivalenti a quelle degli apparecchi a vincita e introducendo nuove regole tecniche per la produzione, importazione, verifica e gestione; a seguito della revisione normativa, sono stati inclusi nel riordino anche i calciobalilla con gettoniera, i calciobalilla senza gettoniera con un utilizzo a tempo e le pool;
la norma prevede che tali giochi, destinati a luoghi pubblici, devono essere dotati di una certificazione rilasciata da un ente certificatore e del relativo nullaosta per la messa in distribuzione; nonostante le norme siano già entrate in vigore, non sono ancora state attivate le procedure e le piattaforme telematiche che consentono di attivare la procedura di omologa e quindi di fatto per gli esercenti non è possibile regolarizzare la loro posizione;
sono state sospese le vendite di calciobalilla destinati ai luoghi pubblici e tali prodotti possono essere venduti solo se destinati ad un uso domestico, con relativa dichiarazione riportata sui documenti di vendita;
tale tema è stato oggetto di atti di sindacato ispettivo rimasti ad oggi senza risposta;
nel frattempo, l’ultima circolare dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli (Adm) n. 14 del 26 aprile 2022, impone al punto 1 a qualsiasi tipo di gioco, anche gratuito, come i calciobalilla, pingpong, carambole ed altri giochi ad uso gratuito negli oratori e nei circoli Acli e Anspi, di essere certificato e quindi di dover pagare la tassa sugli intrattenimenti (ISI);
il fatto di dover censire anche gli apparecchi gratuiti si scontra con la norma del pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti (ISI), che comporta l’assolvimento dell’imposta: «il pagamento è effettuato dal soggetto passivo d’imposta in unica soluzione, secondo le modalità previste dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 18 luglio 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 172 del 26 luglio 2003, entro il giorno 16 del mese, ovvero entro il giorno 16 del mese successivo a quello di prima installazione, in ragione della frazione di anno residua. I soggetti passivi d’imposta sono quelli già definiti nell’articolo 1, comma 2, del decreto direttoriale 22 marzo 2004»;
non si comprende come a causa delle consuete lentezze burocratiche e dello scarso dialogo fra il Ministero e l’Adm non si sia ancora giunti ad adeguati chiarimenti sul discorso fiscale, dove per installare un calciobalilla, secondo quanto previsto dal comma 7, lettera c-bis), dell’articolo 110 del Tulps, lo si debba pagare come ex AM3 (categoria AM3 – Apparecchi attivabili a moneta o a gettone), ovvero apparecchi affittati a tempo (calcio balilla, bigliardino e apparecchi similari), come da decreto con riferimenti a diversa tipologia di giochi e apparecchi;
ciò che era, e continua ad essere puro divertimento, è diventato improvvisamente una pericolosa minaccia legata al mondo dell’azzardo, per cui invece di colpire il gioco d’azzardo o il gioco illegale si andava a colpire il gioco di puro intrattenimento, disincentivando ulteriormente questa tipica attività di aggregazione sia per i giovani che per i meno giovani;
il problema del nuovo regime si pone anche nei confronti degli eSport, sport elettronico praticato migliaia di appassionati, che entrerà prossimamente nel novero degli sport olimpici, per cui l’Adm, anziché tenere conto del fatto che si tratta di un settore del tutto nuovo, ancora non disciplinato, è recentemente intervenuta imponendo la chiusura di alcune sale dove si praticavano sport elettronici, contestando la mancata omologazione degli apparecchi e irrogando rilevanti sanzioni pecuniarie agli esercenti;
è evidente che si tratta di attività che, proprio per il loro carattere eminentemente sportivo, non possono e non devono essere in alcun modo confuse con i videogiochi tradizionali o con le scommesse sportive”.
PressGiochi
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