23 Novembre 2024 - 00:02

Albania: il mercato del gioco sta per ripartire, ma solamente online

L’amica Albania non ci guarda più come “Lamerica” (è il titolo di un famoso film di Gianni Amelio), ma come il miglior partner economico-commerciale a cui affidarsi per completare la

24 Novembre 2023

L’amica Albania non ci guarda più come “Lamerica” (è il titolo di un famoso film di Gianni Amelio), ma come il miglior partner economico-commerciale a cui affidarsi per completare la transizione verso l’economia di mercato e premere l’acceleratore sulla crescita industriale. I legami storici e politici fra Italia e Albania sono di vecchia data: il “paese delle aquile” è stato nostro protettorato e colonia, prima di cadere nella morsa di un ferreo regime comunista che l’ha reso una delle nazioni più povere e impenetrabili dell’occidente europeo. La svolta si è avuta nel 1992 con la nomina del primo governo democratico, ma c’è voluto del tempo prima che i nostri vicini di casa potessero tornare a una vita “normale”, per via del caos generalizzato che si generò nella prima fase – con tutte le sue deteriori espressioni, ben raccontate, per l’appunto, da Lamerica -. Ma negli ultimi anni le cose stanno migliorando, sia a livello di PIL nazionale (23 mld euro nel 2022 contro 13,4 nel 2018) e pro-capite ($ 9.018 contro $ 5.263 nel ‘18), che di volume export (4,3 mld euro contro 2,5 mld nel ’18), che è però controbilanciato da un forte incremento dell’import (8,1 mld euro contro 5,3 mld).

La storia del gambling in Albania è cominciata contemporaneamente alla nascita della democrazia. Gli albanesi, soprattutto i giovani, hanno accolto questa novità con entusiasmo, tanto che in breve tempo sono sorti più di 4.000 negozi di scommesse, successivamente accompagnati dal gioco d’azzardo online. Ma ciò ha avuto serie conseguenze.

Quando una ricerca dell’Università albanese di Tirana ha evidenziato l’ubiquità del gioco d’azzardo tra i bambini di età compresa tra i 10 e i 15 anni e la sua associazione con tentativi di suicidio, violenza domestica e disgregazione familiare, il governo socialista ha risposto approvando, nell’ottobre del 2018, una legge che ha vietato la maggior parte delle forme di gioco.

La norma ha imposto la chiusura delle sale slot, dei negozi di scommesse e dei siti internet dedicati, consentendo solo i casino nei grandi hotel, il gioco del bingo televisivo e la lotteria nazionale.

Il problema maggiore, secondo le autorità, era costituito dalle sale da gioco che erano spuntate in quasi ogni angolo di strada nel paese, che conta solo 2,8 milioni di abitanti, in misura di una una ogni 670 persone, permettendo all’industria del betting di avere un fatturato annuo stimato in 700 milioni di euro.

Il primo ministro Edi Rama, per giustificare provvedimenti così drastici, ha accusato alcuni proprietari di società di scommesse di avere precedenti penali e collegamenti con la criminalità organizzata, ignorando totalmente la controproposta fatta dalle aziende di sospendere la pubblicità e di chiudere la metà dei negozi di scommesse.

In questi ultimi mesi, però, Rama ha fatto marcia indietro, riconoscendo il fallimento del suo governo nel reprimere il fenomeno, a fronte del fatto che l’attività di gioco d’azzardo è continuata nonostante i divieti e che, in ogni caso, è impossibile frenare il gambling online, nonostante la task force che aveva messo su per controllare i siti. Dunque, piuttosto che continuare a far arricchire le organizzazioni criminose, meglio tornare all’attività regolamentata. Questo in sintesi il suo pensiero.

Però, questo cambio di atteggiamento ha incontrato le pesanti critiche non solo da parte del Partito Democratico avversario, ma anche da membri del Partito Socialista al potere, senza considerare i pareri negativi di molti esperti in vari rami. L’opinione diffusa è che il premier sta cercando nuove risorse economiche per affrontare il deficit di bilancio, ma non bisogna sottovalutare le pressioni da parte del mondo dello sport.

Tra una polemica e l’altra, il progetto di legge presentato dal viceministro delle finanze Vasilika Vjero verso la metà di settembre alla commissione parlamentare per l’economia e le finanze è stato da questa approvato con il solo voto dei membri di maggioranza.

Secondo le regole proposte, sarà consentito giocare solo online tramite operatori autorizzati, che saranno soggetti a requisiti rigorosi, come accettare solo pagamenti digitali, registrare i giocatori e conservare i loro dati personali per un minimo di tre anni, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati stessi.

Inoltre, i depositi monetari non verranno effettuati direttamente presso l’operatore, ma digitalmente, tramite un agente finanziario autorizzato, tra cui Albanian Post e istituti finanziari autorizzati dalla Banca d’Albania, come Western Union e Unionnet.

Gli operatori dovranno essere in grado di garantire il pagamento delle vincite, mantenendo una liquidità equivalente a 1,5 milioni di euro su un conto bancario designato. Questo importo non dovrebbe mai essere inferiore al 5% di tutti i depositi effettuati dai giocatori nell’anno finanziario precedente e l’accesso al conto sarà controllato dal Ministero delle Finanze. Un secondo deposito di 450.000 euro dovrà essere destinato ad un altro fondo per gli obblighi verso le autorità.

Potranno gestire la raccolta solo società per azioni con sede in Albania e registrata presso il National Business Centre; gli azionisti non devono avere condanne penali o essere sottoposti a procedimenti giudiziari per reati penali.

A differenza del regime precedente, la nuova legge non impone limiti al numero di licenze da rilasciare o di conti che potranno essere aperti.

La misura dovrebbe entrare in vigore all’inizio del prossimo anno. Gli esperti in materia stimano che ogni anno verranno riscossi tasse circa 17 milioni di euro.

 

Marco Cerigiorni – PressGiochi MAG

Fonte immagine: https://depositphotos.com

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