08 Gennaio 2025 - 19:08

Agcai scrive al Presidente Conte: sulle slot, un bando disegnato per mettere la salute pubblica in mano alle multinazionali dell’azzardo

Ill.mo Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Così scrive l’associazione di gestori Agcai rivolgendosi al Presidente del Consiglio: L’associazione AGCAI, associazione costruttori e gestori di apparecchi da intrattenimento con piccola vincita

09 Dicembre 2019

Ill.mo Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,

Così scrive l’associazione di gestori Agcai rivolgendosi al Presidente del Consiglio:

L’associazione AGCAI, associazione costruttori e gestori di apparecchi da intrattenimento con piccola vincita in denaro, da sempre impegnata nel contrasto al gioco d’azzardo con manifestazioni, convegni alla Camera dei Deputati ed interventi televisivi su reti nazionali, le scrive  la presente lettera per chiederLe un incontro ed un suo urgentissimo intervento riguardo alle norme in fase di emanazione nel settore del gioco d’azzardo che ci hanno costretto ad organizzare una manifestazione per il 12 Dicembre 2019, congiuntamente alle altre associazioni di settore CNI e AGGE Sardegna.

Riteniamo scandaloso ed inaccettabile che il Governo non si preoccupi di limitare i danni che le famiglie italiane stanno soffrendo a causa di un’offerta spregiudicata di gioco d’azzardo, favorendo multinazionali spietate che non si curano degli interessi sociali ma esclusivamente dei loro giganteschi introiti economici. La lotta al gioco d’azzardo non può prescindere dal ridurre la pericolosità degli apparecchi, oltre al loro numero per punto vendita.

L’associazione AGCAI, associazione costruttori e gestori di apparecchi da intrattenimento con piccola vincita in denaro, da sempre impegnata nel contrasto al gioco d’azzardo con manifestazioni, convegni alla Camera dei Deputati ed interventi televisivi su reti nazionali, le scrive  la presente lettera per chiederLe un incontro ed un suo urgentissimo intervento riguardo alle norme in fase di emanazione nel settore del gioco d’azzardo che ci hanno costretto ad organizzare una manifestazione per il 12 Dicembre 2019, congiuntamente alle altre associazioni di settore CNI e AGGE Sardegna.

Precisiamo che il gioco da intrattenimento con piccola vincita in denaro è stato concepito come un gioco dove intrattenersi e che in un’ora non permettesse di spendere più di quanto si spenderebbe ad un normale gioco da divertimento, ad esempio un flipper. Tant’è vero che nel 2004 questi apparecchi sono stati concepiti ed autorizzati solo ed esclusivamente nei locali pubblici, in piccole sale dove c’erano carambole e videogiochi e nei circoli privati, nella misura di massimo 4 apparecchi per locale. Non erano autorizzate nei tabacchini e nelle sale bingo, e non esistevano ancora le sale scommesse e le sale VLT dedicate al gioco.  Era un apparecchio che giocava a 0,50 € per partita e si poteva vincere massimo 50 €. Erano costruite e gestite da aziende italiane, tutte accreditate dai monopoli, che collegavano i propri apparecchi alla rete telematica dei concessionari. Fino al 2011 non ci risulta che ci sia stato allarme sociale, tantomeno il fenomeno crescente dei malati di GAP. Lo scopo di tali apparecchi, raggiunto con successo, era quello di intrattenere i giocatori dando loro una piccola vincita al raggiungimento di un risultato dovuto principalmente alla loro abilità e così di combattere il gioco illegale presente nei locali pubblici in quel periodo e di essere di contrasto al gioco d’azzardo vero e proprio, legalizzato e non.

Nel 2011 con l’avvento delle multinazionali nel settore e con le loro pressioni sui vari Governi, note anche all’autorità giudiziaria, sono state autorizzate le Videolottery e fatto raddoppiare il numero di Slot presenti nei locali pubblici, facendole autorizzare anche nei tabacchini, nelle sale bingo, nelle sale scommesse, per poter prendere quanti più diritti possibile per Videolottery, visto che il bando prevedeva di avere 1 diritto di Videolottery per ogni 14 Slot collegate. Le multinazionali hanno così iniziato ad aprire tutti i Mini-casinò.

Arrivando ad oggi, nella Legge di Bilancio per il 2020 è stato inserito un bando per il rinnovo delle concessioni che risulta fortemente influenzato dalle multinazionali del gioco d’azzardo. Tali norme di fatto si inseriscono in un preciso piano delle multinazionali finalizzato all’aumento del numero di Videolottery, all’apertura di ulteriori Mini-Casinò ed all’eliminazione dei cosiddetti gestori di slot da bar (5000 aziende italiane).

I punti più gravi sono:

  1. Con il bando vengono aumentate di 1000 unità le Videolottery oltre ad essere rinnovate per altri 9 anni le 57.000 Videolottery  già esistenti. Il numero quindi non viene ridotto ma vengono addirittura aperti nuovi Mini-Casinò.

Il numero di Videolottery viene aumentato quando per legge nel 2009 sono state autorizzate nel limite di 1 ogni 14 slot da bar, vista la loro eccessiva pericolosità. Quindi, vista la riduzione avvenuta ultimamente del 35% di slot da bar, si sarebbero dovute per logica ridurre anche il 35% delle Videolottery. Siccome le slot da bar previste nel bando sono massimo 250.000, le Videolottery sarebbero dovute essere al massimo 35.000, e quindi con riduzione anche dei Mini-Casinò. In tal modo si verrebbe incontro anche alle istanze dei Comuni e delle Regioni che giustamente tendono a puntare il dito contro Mini-Casinò riconoscendoli come i  punti in cui malati di gioco d’azzardo patologico si sviluppano maggiormente, con la grande preoccupazione anche delle associazioni no slot come “Mettiamoci in gioco”, che bene ormai conoscono la pericolosità delle Videolottery.

Una norma ragionevole non dovrebbe di certo aumentare il numero di tali apparecchi, anzi andrebbero urgentemente ridotte o eliminate dal territorio nazionale, così come affermato nella trasmissione Report dal sottosegretario Villarosa, che ha promesso la riduzione e poi l’eliminazione. Ricordiamo che le Videolottery sono vietate in tutta Europa.

2.Lo stravolgimento del bando per il rinnovo delle concessioni che permette alle multinazionali di accaparrarsi tutto il mercato.

Mentre nel 2004 le concessioni erano per la gestione della rete telematica, alla quale tutti i gestori potevano collegare i loro apparecchi dopo aver scelto uno dei concessionari della rete telematica richiedendo attraverso di loro il nulla osta ai Monopoli, pagando una somma di 200 euro per il nulla osta. Adesso il bando prevede la messa all’asta di 250.000 diritti con la probabile conseguenza che tutti i diritti verranno acquistati dalle potenti multinazionali estere.  Chiuderanno così tutte le imprese made in italy e gli italiani giocheranno su Slot prodotte e gestite dalle multinazionali dell’azzardo straniere. Spariranno quindi tutte le aziende di produzione e di gestione italiane e tutti gli introiti finiranno all’estero, con una notevole perdita di posti di lavoro.

  1. Viene mantenuta una tassazione a favore delle multinazionali che producono e gestiscono le Videolottery.

Le Videolottery godono di una tassazione inferiore rispetto alle Slot da bar pur essendo apparecchi che generano mediamente un utile 7 volte maggiore rispetto a ciascuna Slot da Bar. Infatti, come evidenziato anche dal giornale “l’Avvenire”, i giochi più sono d’azzardo e meno sono tassati.

Rendere perlomeno paritaria, se non progressiva, la tassazione tra i due comparti vorrebbe dire aumentare le entrate erariali per lo stato, un ammontare che ora rimane inspiegabilmente nelle casse delle multinazionali. Nell’ultima bozza il PREU per le Videolottery, preventivato al 9%, scende addirittura all’8,5% (che equivale al 53% sull’utile), mentre il PREU sulle Slot da bar salirà al 24% (che equivale al 68,5% sull’utile)

  1. Sostituzione degli attuali apparecchi con apparecchi da remoto costruiti e gestiti dalle multinazionali

Con l’emissione di 250.000 diritti per gli apparecchi AWP/R che verranno messi all’asta, con molta probabilità le multinazionali, forti del potere economico, si accaparreranno anche tutti questi apparecchi. Pertanto, i futuri apparecchi AWP/R verranno dati in mano alle multinazionali che con l’influenza che hanno dimostrato di avere sui vari legislatori, finiranno per rendere questi apparecchi anch’essi pericolosi come le Videolottery, introducendo logaritmi di gioco presenti nei migliori casinò.

 

Concludendo, rendiamo noto che la nostra associazione ormai da 5 anni chiede la sostituzione delle Slot e delle Videolottery con un apparecchio meno pericoloso, che sia di intrattenimento e divertimento come da obiettivo della legge, con una perdita oraria molto limitata e con più elementi di intrattenimento e divertimento. Da anni denunciamo che tutte le norme hanno come obiettivo di colpire ed indebolire i gestori di Slot da bar, piccole e medie aziende italiane, molte delle quali sono state già costrette alla chiusura dell’attività per lasciare tutto il mercato alle multinazionali dell’azzardo.

 

Confidiamo nella sua disponibilità ad un incontro ed in un suo urgente intervento per porre fine a questo scandaloso strapotere delle multinazionali dell’azzardo e dei gravissimi effetti distruttivi sulla situazione economica e sociale delle famiglie italiane.

 

 

PressGiochi