11 Gennaio 2025 - 10:54

AGCAI: “E’ ADM o i concessionari a scegliere le macchine da dismettere?”

I concessionari stanno comunicando a molti gestori la dismissione di interi parco macchine  affermando che è il Monopolio che sta decidendo in questo senso, in quanto le loro macchine risultano

23 Maggio 2018

I concessionari stanno comunicando a molti gestori la dismissione di interi parco macchine  affermando che è il Monopolio che sta decidendo in questo senso, in quanto le loro macchine risultano essere fra le meno performanti in quella regione.

 

In molti casi – afferma in una nota l’associazione AGCAI – viene richiesto di dismettere macchine molto performanti  superando del doppio e anche del triplo la percentuale prevista del 34,9%.  In nessun caso ci sono gestori che stanno riducendo meno macchine della percentuale prevista.

Una domanda sorge spontanea: è mai possibile una situazione di questo tipo? Non vi sembra che sia una situazione scelta, dettata e imposta anche questa dai concessionari?

A fine riduzione quando avremo i dati che A.A.M.S. prima o poi dovrà darci controlleremo se effettivamente è stata rispettata la legge. Siamo sicuri che ADM stia svolgendo correttamente il suo lavoro anche se i nostri dubbi, visto queste notizie ci sembrano fondati e legittimi.

Aspetteremo con fiducia l’evolversi di questa situazione confidando in una giusta applicazione della legge da parte di ADM. Comunque  in ogni caso riteniamo responsabili i concessionari di non essere stati capaci di effettuare una giusta e proporzionale riduzione entro il 30 Aprile.

 

Per cui se un gestore che ha dato la sua disponibilità a dismettere entro la data limite del 30 Aprile le macchine per una giusta riduzione non ha potuto realizzarla, per incapacità (o volontà) del concessionario, potrà richiedere i danni e il ripristino dei nulla osta facendo ricorso al giudice nei casi in cui il suo parco macchine subisce una riduzione superiore al 34,9%.

 

I concessionari potevano e dovevano- conclude Agcai –  ultimare la riduzione entro il 30 aprile, se non l’hanno fatto è perché avendo tutti i dati a disposizione, hanno preservato i loro interessi a discapito ancora una volta dei gestori.

 

 

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