L’A.G.C.A.I. invita per la terza volta l’Assessore Beccalossi ad un confronto pubblico sul tema: imprenditori del gioco e loro impegno nella lotta alla ludopatia In un clima già di grande
L’A.G.C.A.I. invita per la terza volta l’Assessore Beccalossi ad un confronto pubblico sul tema: imprenditori del gioco e loro impegno nella lotta alla ludopatia
In un clima già di grande preoccupazione per l’intero comparto del gioco in funzione del Decreto delegato che sembra almeno per il momento essere stato accantonato, riecheggiano nelle orecchie delle oltre seimila azienda del settore e dei relativi 140.000 addetti le assurde parole pronunciate dall’Assessore Beccalossi che, nell’ambito di un incontro promosso da un’organizzazione no-slot, ha testualmente dichiarato: “Ma quale imprenditori, cosa c’è di imprenditorialità nel prendere una macchinetta, portarla in bar e attaccarla ad una spina?”.
Prima di diffondere pubblicamente una così grave offesa, un esponente politico del calibro dell’Assessore Beccalossi farebbe bene a visitare una delle seimila aziende del settore per capire quanta professionalità, quante competenze, quante maestranze e, soprattutto, quanti sacrifici ci siano dietro la realizzazione di una slot-machine.
Prima di attaccare la famosa spina, c’è tanto e tanto da fare cara dott.ssa Beccalossi: c’è un ingegnere che prepara il software di gioco, dei professionisti che studiano la funzionalità e l’estetica del mobile, una serie di maestranze che assemblano le varie componenti, gli operatori commerciali che individuano, nella giungla del mercato, gli esercizi ove collocare gli apparecchi. Potremmo continuare nell’elencazione ma preferiamo non farlo per fa si che l’Assessore si incuriosisca e venga a visitare una delle nostre aziende le cui porte sono sempre state aperte a tutti.
E’ fin troppo facile per l’Assessore Beccalossi utilizzare parole così offensive quando dall’altra parte del tavolo manca l’interlocutore di riferimento. Non si capisce il motivo per cui a tali assemblee non vengono puntualmente invitate le Associazioni delle imprese di settore; eppure, la nostra Associazione, solo il mese scorso, ha invitato, per ben due volte, la stessa dott.ssa Beccalossi e le organizzazioni no-slot ad un convegno in materia di ludopatia: invito puntualmente declinato da entrambi e che oggi, alla luce di tali assurde dichiarazioni, rinnoviamo per un avviare confronto pubblico che consenta all’Assessore di avere un’idea veritiera delle aziende che operano nel settore dei giochi di intrattenimento e abilità.
Il messaggio che vogliamo lanciare alla dott.ssa Beccalossi è che se esiste un’offerta di gioco è perché esiste una corrispondente domanda. Lo Stato o gli altri enti pubblici (tra cui la Regione Lombardia) non possono lasciare in mano al mercato illegale questa domanda di gioco; lo Stato ha il dovere di incanalare tale offerta di gioco in macchine legali che comunque dovranno essere tecnicamente progettate affinché all’utente venga offerto un gioco che rappresenti una mera attività di intrattenimento, un normale divertimento al quale ricorrere occasionalmente con l’utilizzo di poche monete!
L’A.g.c.a.i. ha già formulato diverse proposte tecniche, normative e di razionalizzazione del mercato Awp e Vlt al fine di contrastare il fenomeno della ludopatia e ridurre contestualmente l’offerta di gioco pubblico che effettivamente, negli ultimi anni, è stata eccessiva. Saremmo ben contenti di esporre le nostre proposte all’Assessore Beccalossi, ai Sindaci dell’hinterland milanese e alle organizzazione no-slot ai quali, nella giornata di lunedì, faremo pervenire un nuovo invito per un convegno pubblico sperando che questa volta venga accettato.
PressGiochi