19 Gennaio 2025 - 20:04

ACOGI: “In arrivo TMS, una nuova terapia non invasiva contro le dipendenze”

L’associazione ACOGI segnala una nuova terapia contro le patologie, compresa la ludopatia. “E’ in arrivo- commentano- un’importante novità nel campo oscuro delle dipendenze grazie ad un approccio di tipo tecnologico

15 Febbraio 2017

L’associazione ACOGI segnala una nuova terapia contro le patologie, compresa la ludopatia.

“E’ in arrivo- commentano- un’importante novità nel campo oscuro delle dipendenze grazie ad un approccio di tipo tecnologico che si fonda su solide basi medico-scientifiche e cliniche.
Si tratta della TMS, stimolazione magnetica transcranica, ovvero trattamento mediante la stimolazione magnetica celebrale in pazienti con gravi dipendenze da droga, alcool e gioco d’azzardo.
A riguardo, è stato svolto un grande lavoro scientifico con la collaborazione di numerosi ricercatori italiani sparsi tra l’Atlantico, l’America e l’Europa”.
“E’ un tipo di trattamento già approvato dalla CE che agisce direttamente sulle aree del cervello alterate dalla patologia riportandole in maniera graduale agli standard normali- continua ACOGI-
E’ una tecnica utilizzata soprattutto nella cura della depressione ma è anche applicata per la cura del disturbo bipolare, disturbo stress post-traumatico, disturbo ossessivo-compulsivo(gioco d’azzardo) e nella lotta delle dipendenze di alcool e droga, con grandi risultati positivi.
Al fine di ottenere gli esiti sperati e desiderati sono necessari in maniera approssimativa 20 sedute per la depressione e 34 per le dipendenze e la durata di ognuna varia da 15 a 60 minuti a seconda della patologia”.
“La terapia non è assolutamente invasiva- concludono- non richiede nessun tipo di anestesia e dopo il trattamento il paziente può continuare la sua normale attività quotidiana; l’unico effetto collaterale potrebbe essere un senso di fastidio nella zona dove è applicato lo stimolo.
Anche in Italia la TMS è utilizzata da qualche anno: a Padova dal professor Luigi Gallimberti, a Cagliari dal professor Massimo Diana e a Roma è arrivato dall’Associazione La Promessa Onlus fondata e diretta dal professor Fabrizio Fanella. I risultati sono incoraggianti, soprattutto, se viene abbinata in parallelo ad una terapia di tipo riabilitativa seguendo alcuni modelli già in uso da anni”.

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