Tra le tante proteste di questi giorni contro l’accordo tra la nazionale di calcio e Intralot emblematica è la protesta del sindaco di Cesena, Paolo Lucchi che “minaccia” in una
Tra le tante proteste di questi giorni contro l’accordo tra la nazionale di calcio e Intralot emblematica è la protesta del sindaco di Cesena, Paolo Lucchi che “minaccia” in una lettera aperta a Tavecchio presidente della Federcalcio di ritirare la candidatura della sua città come sede della finale del campionato europeo Under 21. Il Cesena si è subito attivato alla ricerca di una soluzione – i fondi per Euro 2019 servirebbero per ammodernare ulteriormente lo stadio e soprattutto per rifare il manto in erba. Ora però queste “pressioni” del sindaco di Cesena, che ha colto l’occasione per un riepilogo delle scelte della propria amministrazione contro l’azzardo in generale, potrebbero cambiare decisamente lo scenario.
“Abbiamo appreso- ha scritto Lucchi- con una buona dose di sconcerto, come la Federazione Italiana Gioco Calcio abbia stretto un accordo di sponsorizzazione con Intralot, una delle maggiori imprese legate al gioco d’azzardo. Il nostro sconcerto nasce dalla difficoltà della quotidiana battaglia che le nostre comunità ingaggiano ogni giorno contro la piaga del gioco d’azzardo, che sempre più spesso assume pieghe patologiche, portando alla rovina troppe famiglie. Si tratta di una battaglia non intellettuale, non teorica, ma concreta ed operativa (e forse anche per questo ancor più estenuante). Da tempo, infatti, il Comune di Cesena è impegnato in una ampia gamma di azioni dedicate al contrasto delle ludopatie, che cercano soprattutto di coinvolgere le giovani generazioni. Nel corso del tempo è maturata una crescente sensibilità, da parte dell’opinione pubblica, su questo argomento di grande valore sociale. Lo stesso Consiglio comunale ha registrato una comunanza di valori importante, con prese di posizioni sempre molto nette, prescindendo dagli schieramenti politici. Nel solco di questa crescente consapevolezza, l’Amministrazione comunale di Cesena cerca di intervenire, mettendo in campo tutti gli strumenti a sua disposizione (purtroppo ad oggi molto pochi, ma sui quali il Governo ha allo studio un importante rafforzamento), per contrastare un fenomeno dilagante, reso possibile, oltre che da una politica legislativa nazionale (che nel corso degli anni è andata sempre più nella direzione di una costante liberalizzazione), anche da una crescente presenza pubblicitaria delle case di scommesse.
“Nel 2012- ha continuato il sindaco- il Consiglio comunale di Cesena votò all’unanimità una delle prime delibere regionali volta all’assunzione di “linee di indirizzo per la definizione di un progetto organico per la città, finalizzato ad aumentare la consapevolezza circa i rischi complessivi connessi all’aumento del gioco d’azzardo e ad introdurre strumenti per proteggere i cittadini in condizione di maggiore fragilità sociale”.
Da quella delibera, che ha preceduto di ben un anno la prima ed unica legge regionale sul tema (L. Reg. 5/2013, modificata nel 2015 “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”), è scaturito un articolato programma di prevenzione finanziato dal Comune, tutt’ora in corso, attraverso il quale sono state condotte campagne di informazione alla cittadinanza con il coinvolgimento degli esercenti e degli operatori sociali, attività di sensibilizzazione e di prevenzione con le scuole (fra marzo ed aprile 2016, solo per fare un esempio recente, hanno partecipato agli incontri 40 insegnanti di medie e superiori e circa 400 studenti, mentre sono state spedite, nelle scorse settimane, le lettere ai Dirigenti scolastici con le quali avviamo il programma per il prossimo anno scolastico, sul quale stiamo riscontrando moltissime adesioni, anche da fuori Comune) ed è stata introdotta la riduzione della tassa comunale di occupazione di suolo pubblico (Cesena è il primo Comune ad averlo fatto a livello regionale), a carico degli esercenti che decidono di rinunciare alle slot. È stato pubblicato, inoltre, il bando finanziato interamente dal Comune per ottenere contributi a fondo perduto da parte di tutte le attività commerciali che rinunciano alla detenzione delle videolottery, così come è diventata prassi la clausola di esclusione delle stesse videolottery nei bandi per gli immobili pubblici ad uso commerciale”.
Sempre sul versante prevenzione si sono svolti nei mesi scorsi incontri di sensibilizzazione e informazione sui rischi del gioco patologico in ognuno dei 12 quartieri cesenati, cui ha collaborato fattivamente l’Associazione Giocatori Anonimi, che da anni lavora con il Comune ed il SERT per la prevenzione”.
“Infine- ha concluso Lucchi- per quella saldatura che riteniamo imprescindibile fra sport e valori della comunità, nella nuova convenzione con il Cesena Calcio per l’utilizzo dello stadio, il Consiglio comunale ha inserito il divieto di contrarre nuovi contratti pubblicitari con società operanti nel settore del gioco d’azzardo.
Sulla base di queste pratiche quotidiane – che siamo ben consapevoli non essere risolutive – si fonda il nostro sconcerto sulla decisione della FIGC. Riteniamo che lo sport debba essere veicolo di valori positivi, capaci di promuovere stili di vita corretti e rispettosi, sui quali incentrare una organizzazione civile delle nostre comunità. Su questo si fonda il nostro sostegno allo sport di base; su questo abbiamo incentrato la candidatura (concretizzatasi nel 2014) a Città Europea dello Sport. Sempre basandoci su questa visione, abbiamo intrapreso la collaborazione – che consideriamo proficua e positiva – con la FIGC per eventi quali Kick off e le fasi finali dei campionati giovanili. Poiché siamo certi che questi stessi valori trovino all’interno della FIGC lo spazio che meritano, la città di Cesena chiede che venga rivalutata la decisione della Federazione di legarsi commercialmente ad una società legata al gioco d’azzardo. Qualora ciò non dovesse avvenire, il Comune di Cesena è pronto a ritirare, con una delibera che appronteremmo già nei prossimi giorni, la propria disponibilità ad ospitare la fase finale degli Europei Under 21 del 2019. Giudichiamo infatti troppo ampia la discrasia fra il gioco d’azzardo ed i valori che riteniamo essere alla base della pratica sportiva, e sui cui si è poggiata la collaborazione sviluppata fino ad oggi fra Comune di Cesena e FIGC”.
PressGiochi