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Accordo FIGC Intralot. Pagano: ‘Critiche giuste su sponsor azzardo, ma via le slot’
Baretta sul caso Intralot: “Accordo inopportuno con FIGC”
L’accordo di sponsorizzazione tra la Nazionale di calcio e la società di scommesse Intralot, che diventa Premium Sponsor, ha fatto scoppiare la polemica politica bipartisan in Parlamento. Nella seduta di ieri alla Camera sono finite sui banchi del Parlamento diverse interrogazioni. I deputati del PD Cani, Burtone, Pes, Naccarato, Cova, Cuomo e Battaglia chiedono al Presidente del Consiglio dei ministri: “Quali iniziative il Governo, nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, ritenga di poter assumere per rafforzare le politiche di contrasto alle ludopatie, anche sul piano della comunicazione, e per evitare che i valori dello sport, fondamentali per la crescita dei giovani e in particolare dei minori, siano inficiati da messaggi fuorvianti e contraddittori come quelli che emergono dalla vicenda di cui in premessa”.
Come avevamo anticipato ieri anche il deputato del PD Ermete Realacci chiede al Presidente del Consiglio dei ministri “se il Governo sia a conoscenza della vicenda e quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, ritenga di poter assumere per rafforzare le politiche di contrasto alle ludopatie, anche sul piano della comunicazione, e per evitare che i valori dello sport, fondamentali per la crescita dei giovani e in particolare dei minori, siano inficiati da messaggi fuorvianti e contraddittori come quelli che emergono dalla vicenda di cui in premessa.
Infine l’onorevole di Sinistra Italiana Giovanni Paglia definisce tale sponsorizzazione “una contraddizione fortissima con gli indirizzi più volte espressi dal Parlamento, che è arrivato a prevedere nella legge di stabilità per il 2016 il divieto di pubblicità televisiva per il gioco d’azzardo” e chiede al Presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca “quali iniziative il Governo, nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, ritenga di poter assumere per rafforzare le politiche di contrasto alle ludopatie, anche sul piano della comunicazione, e per evitare che i valori dello sport, fondamentali per la crescita dei giovani e in particolare dei minori, siano inficiati da messaggi fuorvianti e contraddittori come quelli che emergono dalla vicenda di cui in premessa”.
Mentre al Senato per gli onorevoli del M5S Endrizzi, Morra, Crimi, Moronese, Cappelletti, Giarrusso, Buccarella, Airola, Cioffi, Puglia, Donno, Santangelo e Scibona “la sponsorizzazione delle nazionali italiane di calcio da parte di una concessionaria di gioco comporterà, come è evidente, la diffusione della propaganda pubblicitaria sul gioco d’azzardo nella programmazione della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, in quanto Rai e Figc hanno siglato in data 25 marzo 2015 un contratto di cessione dei diritti che completa la titolarità dei diritti già ottenuti dalla Rai valido fino al 2018, ed in particolare nelle trasmissioni di grande ascolto, quali sono di norma gli eventi sportivi che vedono la partecipazione della nazionale italiana di calcio”.
I senatori chiedono al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dello sviluppo economico “Se il Governo non ritenga inopportuna, grave e contraria ai valori ed alla cultura dello sport la partnership tra Figc e uno dei maggiori concessionari di gioco d’azzardo, che, secondo fonti di stampa, sarebbe anche stata oggetto di inchieste in materia di gioco illegale e antiriciclaggio, con il conseguente collegamento tra un simbolo dello sport, per tutti gli italiani, come la nazionale di calcio e il mondo delle scommesse e dell’azzardo; quali iniziative intenda porre in essere al fine di impedire che dall’accordo discenda la conseguenza della diffusione della pubblicità del gioco d’azzardo nella programmazione radiotelevisiva nazionale, con particolare riferimento alla programmazione della Rai”.
Infine, la senatrice del PD Donatella Albano sempre in merito alla vicenda afferma “considerato che: “il cosiddetto “decreto Balduzzi” di cui al decreto-legge n. 158 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189 del 2012, prevede il divieto di inserimento di messaggi pubblicitari di giochi con vincite in denaro nelle trasmissioni televisive, radiofoniche, nelle rappresentazioni teatrali e cinematografiche cui potrebbero assistere dei minori, nonché sui giornali, su riviste e pubblicazioni e via internet se questi esaltano come positiva la pratica del gioco; lo sport è una pratica anagraficamente trasversale, giustamente incentivata presso i giovani, in particolare presso i minori”.
La senatrice del PD chiede quindi al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dello sviluppo economico di sapere “se il mezzo della sponsorizzazione non sia considerato come un modo per aggirare le leggi attualmente vigenti che vietano la pubblicità del gioco d’azzardo; e se il Governo ritenga opportuna l’associazione tra una pratica positiva quale quella sportiva e la pratica del gioco d’azzardo, come hanno annunciato le parti contraenti dell’accordo e se questa associazione rispetti le leggi vigenti”.
La polemica ha indotto la Federcalcio a pubblicare una nota di chiarimento in cui si legge: “Accordi di questo tipo non prevedono alcun logo sulla maglia, che rimane del tutto pulita (come da regole Fifa), e neppure sulle tute. L’immagine che si vede in giro è solo una photo opportunity, un dono di tipo personale come quelli fatti tante volte a sponsor, politici, appassionati e giornalisti”.
PressGiochi