15 Novembre 2024 - 11:02

Ruggiero (M5S): “Cosa hanno fatto le regioni per il contrasto del gioco d’azzardo patologico?”

Ruggiero chiede anche se il Ministero intenda fornire i dati epidemiologici in possesso delle singole regioni al fine di una corretta valutazione e di un dimensionamento del problema del gioco d’azzardo

07 Febbraio 2022

“Qual è stato il lavoro svolto dalle regioni nel contrasto al gioco d’azzardo patologico? Il Ministero della salute intende valutare la possibilità di prevedere attività di formazione di tutti gli operatori coinvolti nella tematica dei servizi, al fine di costruire un protocollo nazionale di intervento in materia di cura dei soggetti colpiti da ludopatia?”.

A chiederlo è l’onorevole del M5S Francesca Anna Ruggiero in una interrogazione rivolta al Ministero della Salute.

“La Corte dei conti, -ricorda -, ha condotto un’indagine sull’utilizzo dei fondi stanziati dallo Stato per il contrasto al gioco d’azzardo patologico; il Fondo per la gestione del gioco d’azzardo patologico, è stato istituito tramite la legge di stabilità 2016, presso il Ministero della salute, ed è finalizzato a contrastare gli effetti patologici derivanti dalle attività di gioco compulsivo che ha raggiunto un livello di allarme sociale e sanitario, tale da indurre il legislatore nazionale e quello regionale, a prevedere una serie di interventi normativi, diretti a contrastare gli effetti espansivi del fenomeno denominato ludopatia o disturbo da gioco d’azzardo e che ha avuto il suo punto di svolta nel decreto-legge n. 158 del 2012 (decreto Balduzzi).
La legge di stabilità per il 2015 ha inoltre, istituito, come organo consultivo del Ministero, un Osservatorio al fine di provvedere al monitoraggio e all’aggiornamento, sulla base delle evidenze scientifiche, delle linee di azione per la prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette dal Gap; tale assetto normativo è integrato dalle azioni degli enti regionali, che hanno ripreso e, talvolta arricchito, nella rispettiva legislazione, quanto delineato dal legislatore nazionale, nell’attuazione degli indirizzi definiti dalla regione e delle loro funzioni in materia di contrasto al gioco patologico.
La predetta indagine condotta dalla Corte dei conti ha, tuttavia, evidenziato, tra le altre, una rilevante criticità, rappresentata dalla difficoltà di rilevazione dei dati epidemiologici, considerato che, allo stato attuale, non si ha un quadro reale dell’entità dei malati in cura presso le strutture ambulatoriali, quanti presso le strutture residenziali e semiresidenziali; una migliore e puntuale conoscenza dei dati appare, infatti, essenziale sia per la quantificazione delle risorse da riportare al numero di casi effettivamente registrati che per una più efficace programmazione centrale e territoriale; si è, inoltre, evidenziato, che ogni regione segue, secondo criteri differenziati, i vari protocolli di intervento in materia di cura dei soggetti colpiti da ludopatia ed alcune regioni, invece, si limitano al trattamento da sostanze stupefacenti trascurando quello riguardante i soggetti affetti da disturbo da gioco d’azzardo.

Ruggiero chiede anche se il Ministero intenda fornire i dati epidemiologici in possesso delle singole regioni al fine di una corretta valutazione e di un dimensionamento del problema del gioco d’azzardo e se intenda valutare la possibilità di adottare iniziative di competenza per prevedere che i dati in possesso delle regioni vengano diffusi con cadenza semestrale.

PressGiochi

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