21 Novembre 2024 - 20:30

Marcotti (Federbingo): “Sulle sale pende una spada di Damocle da 10,5 mln. Governo cancelli i canoni di proroga del secondo lockdown”

Sul settore del bingo pende “una spada di Damocle di 10,5 milioni di euro, i canoni di proroga che il Governo avrebbe dovuto cancellare durante il secondo lockdown, quello tra

21 Gennaio 2022

Sul settore del bingo pende “una spada di Damocle di 10,5 milioni di euro, i canoni di proroga che il Governo avrebbe dovuto cancellare durante il secondo lockdown, quello tra il 2020 e il 2021”. Ma poi serve anche un “intervento di manutenzione” per adeguare i canoni  di proroga all’effettiva redditività delle sale. Lo spiega a PressGiochi Italo Marcotti, presidente di Federbingo, dopo che l’associazione – insieme a EGP –  ha costituito un tavolo di crisi per sollecitare  l’immediato intervento del Governo.

“Durante il primo lockdown” dice Marcotti, “il Governo aveva cancellato il pagamento dei canoni, in considerazione del fatto che le sale – come la maggior parte delle attività economiche e commerciali, NdR – erano state chiuse per evitare la diffusione del virus. Con il secondo lockdown invece non ha adottato nessun intervento del genere, nonostante i Bingo abbiano dovuto rispettare una nuova chiusura. In sostanza quindi, ciascuna sala dovrebbe versare un canone di proroga di 7.500 euro al mese, per un periodo di 7 mesi, in cui è dovuta rimanere chiusa”. Bisogna sottolineare che, almeno per il momento, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non ha inviato nessuna richiesta di pagamento: “Sta prevalendo il buon senso, anche perché il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha più volte ribadito che il Governo ha intenzione di intervenire. Serve però una norma, altrimenti in qualunque momento l’Amministrazione potrebbe chiedere alle sale di versare quei soldi”.

Una situazione di incertezza che va ad aggravare il periodo difficilissimo che stanno affrontato i Bingo: “È già un miracolo riuscire a stare aperti. I margini sono al minimo visto che le sale operano a capacità ridotta e che in ogni caso la pandemia ha ridotto il numero di clienti. Ma poi, è stato necessario affrontare una serie di investimenti, come quelli per le mascherine e per i divisori in plexiglass. Senza contare l’impatto che la crisi energetica ha avuto negli ultimi mesi”.

Di qui anche la richiesta di adottare quelle che Marcotti definisce come “norme di manutenzione”. E spiega: “Il canone di proroga di 7.500 euro era stato fissato anni fa, quando le sale attraversavano un momento favorevole e avevano un’elevata capacità di produrre reddito. Oggi le condizioni sono mutate profondamente”. E sui tempi, “Spero si intervenga immediatamente, già con il prossimo decreto Sostegni. E poi che il Governo proceda finalmente al riordino del settore”.

 

PressGiochi

Fonte immagine: Foto HippoBingo Cesena

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