Nonostante la nuova legge sul gioco d’azzardo voluta dalla regione Piemonte e approvata a luglio, i bar che non hanno licenza di vendere tabacchi e valori bollati non potranno comunque
Nonostante la nuova legge sul gioco d’azzardo voluta dalla regione Piemonte e approvata a luglio, i bar che non hanno licenza di vendere tabacchi e valori bollati non potranno comunque riattivare le slot machine che avevano installato prima della stretta arrivata a maggio 2016.
Nei giorni scorsi sono arrivati in Regione dei quesiti, mandati dai comuni, su come interpretare la norma e sulla possibilità di consentire anche ai bar di installare le macchinette, come auspicato soprattutto dalla Lega che ha battagliato per ampliare le maglie della norme.
Dagli uffici regionali che si occupano di aspetti legali è arrivato l’altolà: i bar privi di licenza tabacchi o patentino non sono legittimati a presentare istanza per la registrazione degli apparecchi per i giochi dismessi ma potranno presentare istanza di nuova apertura di esercizio.
Il quesito e la relativa risposta verranno inseriti a breve sul sito come Faq e inviate anche agli altri comuni piemontesi, per chiarire l’aspetto ritenuto controverso dai sindaci.
Non è il primo intoppo che ha la nuova legge. Il Ministero dell’Interno, infatti, aveva giudicato alcune parti della normativa come di propria competenza e non di competenza regionale quindi si era corsi ai ripari con una nota della Presidenza per evitare l’impugnazione. Nello specifico, le osservazioni del Governo riguardavano l’articolo che aveva aggiunto la Lega per tutelarsi sul versante delle infiltrazioni mafiose, inserendo competenze di controllo alla questura e alla prefettura che sono emanazione dello stato. Quindi si è modificato l’articolo 4 della legge regionale eliminando la possibilità che le associazioni di categoria dei gestori di sale da gioco si dotino di un codice etico di autoregolamentazione che li responsabilizza e vincola alla sorveglianza delle condizioni di fragilità dei giocatori per prevenire tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata e la possibilità che la Regione promuova appositi protocolli con le prefetture e le forze dell’ordine.
PressGiochi
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