Presentata in Commissione al Senato l’interrogazione a firma Lannutti e Granato del gruppo misto in merito al possibile conflitto di interesse sollevato dall’assegnazione della delega ai giochi del Sottosegretario al’economia
Presentata in Commissione al Senato l’interrogazione a firma Lannutti e Granato del gruppo misto in merito al possibile conflitto di interesse sollevato dall’assegnazione della delega ai giochi del Sottosegretario al’economia Federico Freni. Questione sulla quale Freni aveva avuto modo di chiarire e rispondere presso la Commissione di inchiesta sul gioco illegale.
Nell’interrogazione presentata al Mef si legge: “il sottosegretario per l’economia e le finanze professoressa Maria Cecilia Guerra ha risposto all’interrogazione 4-06229, presentata dagli interroganti e concernente l’assegnazione della delega al gioco al sottosegretario, avvocato Federico Freni. In particolare, si contesta quanto sostenuto dagli interroganti, i quali chiedevano se “al momento della nomina a Sottosegretario e al momento dell’assegnazione della delega al gioco, si fosse a conoscenza delle informazioni sui trascorsi legali dell’avvocato Federico Freni e se per questo sia ravvisabile un conflitto di interessi”.
Il sottosegretario Guerra precisa che l’avvocato Freni non è mai stato socio degli avvocati Luigi Medugno e Annalisa Lauteri e dichiara “di aver lasciato lo studio Medugno sin dal 2016”;
il “carattere associativo” è riscontrabile quando lo stesso avvocato Freni si definisce, in uno dei suoi curriculum vitae rintracciabile sul web , “socio dello studio legale MeA”, sito in via Panama 58 nel quartiere Parioli a Roma (facente sempre capo all’avvocato Luigi Medugno), dove lo stesso Freni “si occupa di diritto amministrativo, diritto sportivo e di responsabilità erariale”, e dove il sottosegretario aggiunge che “collabora, sin dal 2004, alla difesa della Federazione Italiana Giuoco Calcio – FIGC in sede esofederale”, contraddicendo quanto sostenuto nella risposta, che sull’avvocato Freni specifica peraltro che lo stesso “non si è mai occupato di gioco”;
allo studio legale MeA appartiene, oltre al socio fondatore avvocato Luigi Medugno anche la collega Annalisa Lauteri, la quale utilizza per la propria e-mail professionale lo stesso dominio “mealex” che fa capo appunto allo studio;
l’avvocato Medugno e la collega Lauteri si occupano di gioco da molti anni. Difendevano la Sisal S.p.A., ad esempio, quando l’avvocato Freni operava già presso lo studio dell’avvocato Medugno, assieme alla collega Annalisa Lauteri. Lo testimonia una sentenza (n. 214/2012) sul gioco d’azzardo: “Con atti di citazione emessi il 3 e il 4 dicembre 2007, il Procuratore Regionale per il Lazio ha citato in giudizio l’Atlantis World Giocolegale limited, la Snai spa, la Sisal spa, la G matica srl e la Cogetech, spa, Gamenet spa, Lottomatica Videolot Rete spa, Cirsa Italia srl, H.b.G. Srl e Codere spa concessionarie ex art. 14 bis, comma 4, del DPR 26 ottobre 1972, n. 640 e successive modificazioni e integrazioni, per l’A.A.M.S. del servizio pubblico di attivazione e conduzione operativa della rete per la gestione telematica del gioco lecito con vincite in denaro mediante apparecchi di cui all’art. 110, comma 6, del T.U.L.P.S. e successive modificazioni e integrazioni, nonché i signori Giorgio Tino, Antonio Tagliaferri ed Anna Maria Barbarito dirigenti responsabili dell’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato, per sentirli condannare, in favore del Ministero dell’economia e delle finanze, in via principale a titolo dolo e in solido (le società concessionarie con i dirigenti pubblici)” e “La società Atlantis World Giocolegale Limited spa, ora Bplus Giocolegale ltd., Snai spa, Sisal spa, Gmatica srl, Cogetech spa, Gamenet spa, Lottomatica Videolot Rete spa, Cirsa Italia srl, H.b.G. Srl e Codere spa, nonché dei signori Giorgio Tino, Antonio Tagliaferri e la signora Anna Maria Barbarito, tutti rappresentati e difesi dagli avvocati Scuderi, Barreca, Carbone, Lorenzoni, Sanino, Medugno, Lauteri, Lattanzi, Pucci, Mirabile D’Amelio, Palasciano, Di Lullo, Cardia, Lubrano Filippo e Lubrano Enrico, Clarizia, Vaccari e Varone”, per cui risulta alquanto improbabile che, pur condividendo come “socio” lo studio legale assieme ai colleghi Medugno e Lauteri, non fosse a conoscenza della attività dei colleghi, soprattutto se riguardanti cause così importanti;
l’avvocato Medugno, peraltro, ha continuato a difendere la Sisal anche nel 2021, come testimonia la “sentenza sul ricorso in appello (iscritto al numero di registro generale 4159 del 2018), proposto da FIGC, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Letizia Mazzarelli, Luigi Medugno, con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, via Panama n. 58″ (Consiglio di Stato, sezione V, 15 luglio 2021 n. 5348). Nel 2019 sono entrambi gli avvocati Annalisa Lauteri e Luigi Medugno ad assistere ancora una volta Sisal nel giudizio di appello proposto innanzi al Consiglio di Stato ed avente ad oggetto la richiesta di annullamento del provvedimento con il quale è stata disposta la prosecuzione, fino al 30 settembre 2028, della gestione della concessione relativa alla raccolta, anche a distanza, delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea (il “gratta e vinci”), iniziata nel 2010, e la cui scadenza era stata prevista per il 30 settembre 2019. Il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’appello con sentenza non definitiva n. 6080 pubblicata il 3 settembre 2019. Il sottosegretario Freni ha sì, lasciato lo studio di cui si definisce “socio” nel 2016. Ma i suoi ex colleghi (e forse sarebbe più corretto definirli “soci”) hanno continuato a difendere società che si occupano di gioco;
considerando – continua l’interrogazione – inoltre che:
in riferimento alla risposta sullo studio “MVL avvocati associati” in cui si sostiene che “non era un’associazione professionale, ma solo un brand con carattere pubblicitario”, è bene ricordare innanzitutto che costituire uno studio associato non vuol dire semplicemente condividere uno studio, bensì condividere un progetto professionale, tanto che la costituzione avviene tramite una scrittura privata con firma autenticata o con atto pubblico (il documento deve riportare nome, cognome e titoli professionali degli associati e deve essere trasmesso a tutti gli ordini professionali competenti), ed è prevista l’apertura di una partita IVA intestata allo studio;
quando lo studio “MVL avvocati associati” è stato fondato ad aprile 2014, fu annunciato in questo modo: “Nasce Mvl avvocati associati, frutto della sinergia tra una compagine già collaudata e di lunga esperienza, fondata da Luigi Medugno nel 1980, e Francesco Vetrò, professore di diritto amministrativo con rilevanti esperienze professionali nel settore della regolazione (…). La nuova struttura coinvolge, unitamente a Medugno e Vetrò, professionisti da sempre operanti nel settore del diritto amministrativo e del diritto civile: Claudia Molino, Letizia Mazzarelli, Annalisa Lauteri e Federico Freni, e i più giovani Matteo Annunziata e Simona Barchiesi. Mvl opererà negli ambiti più classici degli appalti e delle concessioni (anzitutto in tema di giochi e scommesse) (…) lo studio ha sede in Roma, nel quartiere Parioli”. Definizione che ribadisce un “coinvolgimento” professionale degli appartenenti allo studio e non un semplice “brand con carattere pubblicitario”;
in base a quanto dichiarato nel curriculum vitae in riferimento al lavoro svolto presso lo “studio legale MeA (2004-2016). Avvocato associato”, pubblicato sul sito del Ministero dell’economia, e in uno più ampio rintracciabile sul web, in cui l’avvocato Freni si autodefinisce “socio dello studio legale MeA”, gli interroganti ritengono che non sia possibile ribattere, come fatto dal sottosegretario Guerra, che “non è quindi mai esistito alcun rapporto di carattere associativo professionale che abbia legato l’Avvocato Freni all’Avvocato Medugno, ovvero all’Avvocato Lauteri”. In caso invece non fosse mai esistito un rapporto di carattere associativo, bisognerebbe dedurre che quanto dichiarato da Freni nel suo curriculum vitae più ampio (“socio dello studio MeA”) non corrisponda al vero”.
Gli interroganti chiedono ancora di sapere “se alla luce degli ulteriori elementi esposti sia ravvisabile quel conflitto di interessi che si era ipotizzato con l’atto di sindacato ispettivo 4-06229”.
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