25 Dicembre 2024 - 16:36

Commissione di inchiesta sul gioco. Il pres. Marino: “Pronti ad intervenire sul tema del riordino con un lavoro privo dai pregiudizi”

“Sto seguendo il tema del gioco pubblico dalla scorsa Legislatura, quando ero il presidente della Commissione finanze e uno dei primi atti che avevamo fatto era stato l’approvazione delle Delega fiscale, la legge 23 del 2014 e devo dire che uno dei temi che il Governo non affrontò fu proprio quello dei giochi all’art. 14”.

“Lì – afferma il senatore di Italia Viva Mauro Maria Marino a PressGiochi commentando il lavoro

16 Novembre 2021

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“Sto seguendo il tema del gioco pubblico dalla scorsa Legislatura, quando ero il presidente della Commissione finanze e uno dei primi atti che avevamo fatto era stato l’approvazione delle Delega fiscale, la legge 23 del 2014 e devo dire che uno dei temi che il Governo non affrontò fu proprio quello dei giochi all’art. 14”.

“Lì – afferma il senatore di Italia Viva Mauro Maria Marino a PressGiochi commentando il lavoro in corso nella Commissione di inchiesta sul gioco – iniziò un lungo percorso per far sì che il tema del gioco fosse oggetto di attenzione. Oggi siamo forse nelle condizioni di poter rimettere ordine a questo tema e vogliamo farlo partendo proprio dai soggetti istituzionali. Il primo ad essere audito è stato il Sottosegretario all’economia con Delega ai giochi Federico Freni, il secondo il direttore dell’Agenzia ADM Marcello Minenna.

Quella di Minenna è stata un’audizione così interessante che ha portato ad una quantità di domande tali che non siamo riusciti a concludere con una seduta e torneremo ad ascoltare il direttore giovedì prossimo. Queste audizioni servono per orientare il percorso della Commissione. Noi abbiamo una mission molto ampia e su questo saremo presenti, partecipi e determinati, ma dobbiamo capire anche quali filoni sviluppare i maniera più precisa, attenta e significativa e naturalmente partire dai soggetti più istituzionali è una condizione essenziale che permette a tutti commissari di avere una visione che ci permetta di capire su quali aspetti concentrarci”.

La Commissione ha l’obiettivo di indagare sul gioco illegale e patologico. Il riordino in realtà non farebbe parte dei vostri compiti…

“Siamo una Commissione di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico. Il riordino sarà uno dei temi all’attenzione tra le leggi collegate alla legge di Bilancio. Crediamo che sulla discussione del riordino possiamo svolgere un lavoro importante. Avendo una mission ampia siamo in una fase di brainstorming. Cerchiamo di mettere tutte le idee insieme, capire i filoni nei quali ci sono più criticità e poi, sulla base di questo, agiamo e lavoriamo per portare a casa un buon risultato.

Dobbiamo accelerare perché sono tante le cose che stanno emergendo ma cercheremo di fare in modo di creare le condizione affinché a fronte di una base informativa da creare ex novo i commissari possano capire quali filoni scegliere e come individuarli”.

Il clima nei confronti del gioco è più sereno rispetto alla fase nel quale veniva usato per avere consenso?

“Quando ragionammo sull’istituzione della Commissione di inchiesta la vedevo come la parte terminale di un lavoro iniziato nel 2014. Allora, l’art. 14 sui giochi fu uno dei temi più dibattuti e su cui ci furono le discussioni più accese.

Quando abbiamo costituito questa commissione abbiamo cercato di affrontare questo tema uscendo dalla logica del pregiudizio, altrimenti non andremo da nessuna parte, cercando di risolvere i problemi senza i pregiudizi che possono muovere ognuno di noi. Prima individueremo i filoni di inchiesta poi, anche a livello di consulenza, individueremo le persone più preparate su quegli aspetti. Dobbiamo prima capire dove vogliamo andare”.

Per molti politici andare conto il gioco ha permesso di ottenere consenso. Ma tanti italiani giocano, allora perché questo tema permette di ottenere consenso?

“Sappiamo che ci sono 19 milioni di italiani che giocano e possiamo fare delle disquisizioni sociologiche sul tema. Il tema dell’azzardo è un tema storico nell’uomo. Vorrei creare le condizioni perché si debba affrontare un tema parte essenziale della natura umana con una leggerezza sostanziale. Non possiamo prescindere da alcuni comportamenti. Sappiamo che la domanda è anelastica ma dobbiamo fare in modo che ci siano le condizioni affinché lo Stato possa avere un ruolo di regolazione, con regole certe e tutela di alcuni comportamenti. Questa situazione c’è e va normata. Il nostro deve essere un ruolo il può asettico possibile”.

La normativa italiana rappresenta un modello da seguire all’estero…

“Nel 2003 una commissione di indagine del Senato approfondì il tema del confronto delle norme italiane a quelle estere. In quel bellissimo lavoro si dimostrò che in realtà noi eravamo in una fase avanzata e dovevamo essere da esempio. Da questo punto di vista dovremmo migliorare. Abbiamo oggi altri problemi come l’impossibilità di mettere a bando le gare a causa della discrasia creata tra norme statali e regionali. Il tema critico oggi è di rimettere ordine su tutto questo.

Abbiamo anche un tema di rapporto con gli altri Stati dell’Unione europea perché c’è una criticità legata al gioco online illegale che spesso si appoggia su soggetti esteri. Rischiamo, anche attraverso meccanismi di carattere fiscale di avere una serie, di problemi non indifferenti.

Abbiamo un ampio spettro di temi da affrontare e lo faremo in maniera puntuale. Speriamo di produrre argomenti significativi” conclude Marino.

Giampiero Moncada – PressGiochi