“Il quadro macroeconomico tendenziale di riferimento della Nadef 2021 contiene elementi che inducono a ottimismo, prospettando una ripresa marcata nel biennio 2023-‘24, con un terzo della crescita riconducibile all’effetto propulsivo
“Il quadro macroeconomico tendenziale di riferimento della Nadef 2021 contiene elementi che inducono a ottimismo, prospettando una ripresa marcata nel biennio 2023-‘24, con un terzo della crescita riconducibile all’effetto propulsivo del PNRR. Il CNEL concorda con l’impostazione orientata ancora alla politica espansiva, e si è attivato al suo interno per seguire le fasi di attuazione dei principali progetti attraverso specifici gruppi di lavoro formati da esponenti delle Organizzazioni, in raccordo con le analoghe iniziative del CESE e in una ottica di pieno sostegno rispetto agli obiettivi del Piano. Ma permangono alcuni elementi di criticità, anche legati al contesto internazionale (rischi di crisi energetica e di carenza di materie prime”.
E’ quanto emerge dalla memoria illustrata oggi in Parlamento, durante l’audizione sulla Nadef, dal presidente del CNEL Tiziano Treu e dal segretario generale Paolo Peluffo, che hanno indicato 7 priorità su cui intervenir:
Le entrate proveniente dal settore dei giochi restano però fondamentali per il fisco. La conferma la fornisce lo stesso CNEL che nella relazione non dimentica di citare le importanti risorse provenienti dal gioco del Lotto.
“Nel corso del 2020 – si legge – la concomitanza del significativo calo delle entrate tributarie
e il fermo alle attività produttive ha dato luogo all’innalzamento dell’indebitamento netto e del rapporto deficit/PIL (-9,5% rispetto al -1,6% del 2019)…
L’analisi delle componenti mostra come – al netto della sola eccezione del contributo positivo dell’imposta di bollo (+2,4%) – tutti i principali tributi abbiamo scontato un calo tendenziale: l’IVA (-9,7% soprattutto per le parti legate al prelievo sugli scambi interni e sulle importazioni), le imposte sulle assicurazioni (-11,2%), le imposte sulle transazioni) e, infine, le accise (sui prodotti energetici,-16,4%; sul gas naturale per combustione,-14,7%; sui gas incondensabili, -17,2%; sull’energia elettrica e addizionali, -1,9%). Anche per le rimanenti tipologie di entrata tributaria – entrate da giochi e da accertamento e controllo – si osserva una variazione tendenziale negativa; le prime scontano un calo di circa 5,1 mln di euro (-32,6%) e le seconde di 4,5 mln (-33,5%).
L’ulteriore disaggregazione dei tributi in termini di competenza giuridica mostra come nei primi sette mesi del 2021 le entrate legate alle imposte dirette e indirette o legate agli enti territoriali siano complessivamente cresciute. In particolare: Irpef (+6,5%, a causa dell’aumento delle relative ritenute); Iva (+27,7%, per effetto della componente relativa agli scambi interni e al prelievo sulle importazioni); imposta di registro (+43,9%); accise sui prodotti energetici (+22,4%); entrate di
lotto, lotterie e le altre attività di gioco (+20,2% e soprattutto per il forte incremento del gioco del lotto); Irap (+6,6%) e gettito collegato ai tributi locali (Imu +9,8%); imposta sostitutiva sui redditi, sugli interessi e sugli altri redditi da capitale (+14,2); ritenute sugli utili distribuite dalle persone giuridiche (+64,8%).
Sconta una contrazione del gettito la Tasi (-2,6%) e l’Ires (-32,5%); tale calo include anche gli effetti delle novazioni normative che hanno disallineato tra il 2020 e il 2021 le scadenze per i versamenti”.
PressGiochi
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