La battaglia del Movimento Cinque Stelle contro il gioco d’azzardo non si combatte solo in Parlamento ma anche sul territorio. Ed è per questo che il consigliere comunale di Rovigo
La battaglia del Movimento Cinque Stelle contro il gioco d’azzardo non si combatte solo in Parlamento ma anche sul territorio. Ed è per questo che il consigliere comunale di Rovigo Francesco Gennaro ha presentato una mozione per prevenire il Gap. Il testo prevede limitazioni fisiche e orarie per i locali commerciali che ospitano slot machine e riduzione della tassazione per gli esercenti che vi rinunciano. Inoltre, in pieno stile grillino, non si esclude la possibilità di indire consultazioni popolari propositive, di indirizzo o abrogative, con le quali si sottopongano ai cittadini atti in materia di gioco d’azzardo.
Si tratta in sostanza di una serie di provvedimenti non solo atti a combattere ma anche a prevenire la ludopatia.
Alla presentazione della proposta era presente anche il senatore pentastellato Giovanni Endrizzi. “A livello centrale non è possibile combattere il gioco d’azzardo in quanto la competenza è inserita all’interno della delega fiscale al governo ed è blindata da interessi politici e di lobby. Occorre dunque che siano i sindaci a prendere il testimone e ad occuparsi di questa battaglia” afferma Endrizzi.
Se da un lato il gioco d’azzardo, ma soprattutto la massiccia presenza delle slot machine nei locali pubblici, genera importanti introiti per lo Stato occorre dire che l’operatore pubblico è costretto poi a sostenere ingenti spese per curare i malati di ludopatia.
A questo proposito interviene Francesco Gennaro, medico, consigliere comunale e primo firmatario della mozione: “Le stime ci dicono che le spese per curare i pazienti con questa patologia si aggirano attorno ai 6 miliardi di euro. Più che curare però bisognerebbe prevenire. E’ per questo che occorre educare i nostri giovani, facendo loro capire quali solo le reali possibilità di vincita alle slot, e a quali rischi vanno incontro”.
I costi a carico della collettività non sarebbero però solo di tipo sanitario, come spiega Endrizzi: “Se i sindaci adottassero dei provvedimenti atti a regolamentare il gioco d’azzardo si eviterebbero le spese sociali delle famiglie che, sul lastrico a causa della ludopatia, si rivolgono al comune per richiedere aiuti economici. Inoltre si ridurrebbero i costi giudiziari. Non dimentichiamo che spesso i baristi sono bersaglio di rapinatori che puntano a rubare gli introiti delle slot”.
Tra i punti più importanti della mozione si ritrovano limitazioni sia fisiche che orarie per gli esercizi commerciali che ospitano le slot machine. Qualora il testo venisse approvato gli esercenti non potranno infatti praticare un orario di esercizio del gioco d’azzardo di più di otto ore giornaliere e ai locali di prossima apertura non sarà consentito collocarsi a meno di 500 metri da luoghi sensibili come luoghi di culto, scuole, centri anziani, sportello bancomat o uffici postali. Infine vengono proposte agevolazione in termini tributari a quegli esercenti che rinunceranno alla presenza di slot machine nei loro locali.
La mozione è stata presentata al sindaco Massimo Bergamin, che ha mostrato spirito collaborativo e di condivisione, definendola “un’iniziativa positiva ed intelligente”.
PressGiochi
Rovigo. In cura presso l’Ulss 69 giocatori patologici