24 Novembre 2024 - 10:05

Videogiochi e minigames: i più particolari

Nel mondo del videogaming i minigiochi sono una costante che accompagna da sempre tutti i maggiori titoli. Si tratta di una meccanica che soddisfa molteplici esigenze, ma che va a

24 Settembre 2021

Nel mondo del videogaming i minigiochi sono una costante che accompagna da sempre tutti i maggiori titoli. Si tratta di una meccanica che soddisfa molteplici esigenze, ma che va a beneficio in particolare di una: inserire contenuti validi atti a offrire pause al progresso della narrazione principale.

Contrariamente a quanto potrebbe apparire, non si tratta di una componente facile da gestire: minigiochi poco ispirati potrebbero risultare poco più che noiosi riempitivi, una sorta di artificio a basso costo attraverso il quale allungare il minutaggio del gioco; allo stesso tempo il minigioco non può essere troppo complesso e articolato, per non rischiare di far perdere rilevanza alla narrazione della storyline principale.

In un quadro che in realtà è abbastanza complesso, quindi, nei più diversi titoli si sono succeduti i minigiochi più originali, spesso e volentieri con pochissima attinenza con il gioco che li ospitava: dei veri e propri giochi nei giochi, con alcuni passati decisamente alla storia.

 

 

Già Nintendo, in tempi non sospetti, era solita mettere nei suoi titoli dei piccoli minigiochi attraverso i quali ottenere potenziamenti extra, e ancora oggi è possibile provarli grazie alla crescita del retrogaming. Su GameBoy, per esempio, in Super Mario Land 2 (1992) c’era la possibilità di accedere a un minigioco dopo ogni livello, nel quale Mario poteva provare a ottenere un power up. Meccanismo identico per Wario Land (1994), dove Wario al termine di ogni livello poteva accedere a una specie di bowling dove ottenere vite extra.

 

A proposito di bowling, l’iconico gioco è inserito in una delle serie che più di altre si sono distinte per possibili attività secondarie: Grand Theft Auto. Nel corso dei numerosi capitoli succedutisi, sono stati diversi i minigiochi messi a disposizione del giocatore per intrattenersi tra una missione e l’altra; uno dei più riusciti è stato senz’altro il bowling, con il quale il protagonista di GTA IV (2008) poteva intrattenersi anche grazie alle innumerevoli richieste in merito che arrivavano dai tantissimi personaggi secondari. Nel capitolo San Andreas (2004), invece, il minigioco più riuscito era probabilmente il biliardo, presente soprattutto nei bar delle località rurali della mappa: inutile dire che la stecca del gioco poteva entrare a far parte dell’arsenale del protagonista.

 

 

Pensando a un legame fra un’ambientazione di un videogioco e un minigioco, probabilmente nulla è in grado di superare l’accoppiata far west e poker. Fra i giochi ambientati nella frontiera americana il poker è un minigioco pressoché onnipresente, come dimostrato fin dai tempi di Gun (2005), e se nella serie di Call of Juarez il poker compariva come carte collezionabili, in Red Dead Redemption (2010) e nel suo secondo capitolo (2018) è a tutti gli effetti un minigioco nel quale è possibile competere anche contro altri giocatori. Una menzione particolare spetta però a Far Cry 3 (2013), la cui ambientazione tropicale è molto lontana da saloon e deserti; ciononostante, il poker nel gioco è presente sia come minigioco sia come scenario che fa da sfondo a momenti di svolta della trama. Non si tratta certamente del modo più comune di dedicarsi al poker online gratis, ma è un’ottima testimonianza di quanto il gioco sia apprezzato anche in veste di semplice attività secondaria.

Altri minigiochi sempre basati su carte sono poi presenti in Port Royale 2 (2004), dove nelle taverne è possibile giocare a una versione piratesca di briscola, e soprattutto in The Witcher 3 (2015) dove viene introdotto il Gwent, un gioco strategico di carte collezionabili: il minigioco si è rivelato talmente ispirato da meritarsi una sua versione autonoma, riscuotendo un buon successo.

 

 

Infine, un’altra serie videoludica ricca di minigiochi è da sempre quella di Assassin’s Creed: tra i tanti inseriti, due in particolare spiccano fra gli altri. In Valhalla (2020) è presente l’Orlog, un gioco a turni basato su dadi le cui facce conferiscono bonus secondo uno schema tipico di sasso/carta/forbice: anche in questo caso i videogiocatori l’hanno trovato un minigioco particolarmente divertente, tanto da mostrarsi entusiasti all’idea di una sua realizzazione fisica. Ancora più particolare però è Assassin’s Creed 3 (2012), dove il protagonista può scegliere di dedicarsi, fra una missione e l’altra, al gioco delle bocce, sfidando personaggi secondari. Sono presenti anche altri minigiochi storici, quali dama e filetto, ma giocare a bocce contro George Washington, fra gli altri, rimane una cosa abbastanza insolita per un videogioco.

 

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