22 Novembre 2024 - 14:24

Catanzaro: l’Asp presenta i primi risultati del progetto per il contrasto della ludopatia

Nella giornata di oggi, l’Asp di Catanzaro, ha presentato nella sede del Ser.D, i risultati della prima fase del progetto “Gap”, un progetto promosso dalla Regione per contrastare la ludopatia.

06 Settembre 2021

Nella giornata di oggi, l’Asp di Catanzaro, ha presentato nella sede del Ser.D, i risultati della prima fase del progetto “Gap”, un progetto promosso dalla Regione per contrastare la ludopatia. Il progetto coinvolge varie realtà locali come enti, famiglie, scuole e si articola in diverse fasi di prevenzione e cura della dipendenza da gioco d’azzardo.

Al progetto hanno preso parte il direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze dell’Asp di Catanzaro, Rossella Manfredi, il referente scientifico del progetto e direttore facente funzione del Ser.D. di Catanzaro Giulia Audino, ma anche i rappresentanti delle tre comunità terapeutiche – Centro Calabrese di Solidarietà, Malgrado Tutto, Progetto Sud – e della Cooperativa Sociale Zarapoti.

Nel corso dell’incontro, Giulia Audino ha spiegato: “Nell’anno 2019/2020 nel Ser.D. di Catanzaro-Soverato e Lamezia sono stati presi in carico circa 150 pazienti con dipendenza dal gioco d’azzardo primaria e codipendenza. Di questi hanno aderito al progetto 2017 una percentuale pari al 30 per cento circa: 18 pazienti a Soverato; 15 a Catanzaro e 12 a Lamezia”. Per alcuni di loro sono stati attivati anche programmi semiresidenziale o residenziali nelle diverse comunità terapeutiche che partecipano al progetto. Dalla valutazione del dato si evince che il 70% dei pazienti ha avuto ritenzione al trattamento. Il 25% ha mantenuto lo stato di “free dal gioco”. Si è rilevato nei pazienti una migliore cura del sé ed un cambiamento nello stile di vita sia in termini relazionali che emotivo-comportamentali”.

“Il coinvolgimento – ha concluso Audino – trattamentale delle famiglie è stato complesso ed ha rilevato delle criticità poiché l’accesso al servizio è ostacolato non solo in termini di stigma, ma soprattutto perché il comportamento del giocatore non veniva considerato dalle famiglie una malattia. Importante anche l’intervento su strada che si è rivelato un favorevole strumento di aggancio. Siamo convinti che rafforzare gli interventi in rete può essere un modello d’intervento efficace”.

 

 

PressGiochi

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