In audizione, l’Ires conferma quanto aveva detto nelle precedenti occasioni in cui era stato sentito dalla Commissione con i dati che arrivano fino al 2019: “Le restrizioni sulle slot machine
In audizione, l’Ires conferma quanto aveva detto nelle precedenti occasioni in cui era stato sentito dalla Commissione con i dati che arrivano fino al 2019: “Le restrizioni sulle slot machine introdotte in Piemonte dalla legge regionale 9/16 hanno prodotto, tra il 2016 e il 2019, una riduzione di 15,2 punti percentuali sui volumi di gioco e di 19,1 punti percentuali sulle perdite dei giocatori rispetto alla media nazionale. Nel medesimo lasso di tempo non risultano incrementi evidenti a favore del gioco online, mentre gli effetti occupazionali registrano perdite minime nel settore dei giochi e saldi positivi nel settore delle tabaccherie”.
Lo ha dichiarato il presidente di Ires Piemonte Vittorio Ferrero nel corso dell’audizione per il Disegno di legge di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico svolta dalle Commissioni Attività produttive, Sanità e Legalità sotto la presidenza di Alessandro Stecco.
“Per quanto riguarda l’occupazione – ha continuato – nel settore lotterie e sale da gioco si è registrato un calo di 12 unità nel 2016 e di 38 nel 2017 e l’aumento di 1 unità e di 3 rispettivamente nel 2018 e nel 2019. Sul fronte tabaccherie, nei medesimi anni vediamo +41, +35, +53 e +26 assunti”.
“Gli effetti del ridurre le ore per poter accedere al gioco – ha concluso – risultano indubbiamente maggiori nei Comuni in cui le ordinanze sono state più stringenti e, tra il 2016 e il 2019, i pazienti a carico dei Servizi sanitari per disturbi legati al gioco d’azzardo sono passati da 1.327 a 1.054″.
Sono intervenuti per approfondimenti il capogruppo di Luv Marco Grimaldi e Stecco (Lega) per chiedere di sapere quante sale siano rimaste aperte in deroga alla legge 9/16 e quanto questo abbia influito nelle ludopatie. A Giorgio Bertola e Francesca Frediani del M4o, Ferrero ha risposto che “gli utenti del gioco d’azzardo sono soprattutto uomini e le fasce di età maggiormente a rischio sono quelle tra i 18 e i 40 anni”.
A Monica Canalis, intervenuta per il Pd con Diego Sarno e Domenico Ravetti, sempre Ferrero ha risposto che “è in corso una ricerca sugli adolescenti per comprendere se ci siano eventuali connessioni nel passaggio tra il gioco per motivi ludici e quello per denaro”.
Sarah Disabato (M5s), sottolineando che “il tema delle impese è centrale nell’eventuale modifica della legge 9/16”, ha chiesto di conoscere quante aziende del settore si siano ricollocate o riconvertite dal 2016.
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