25 Novembre 2024 - 09:54

Assemblea Agge Sardegna: “Dobbiamo pretendere la riaccensione degli apparecchi da gioco. E’ il momento di chiedere i danni”

Si è tenuta questa mattina l’Assemblea straordinaria dei soci dell’Agge Sardegna, durante la quale l’associazione ha condiviso i progetti in cantiere e suggerimenti per sostenere gli operatori durante questa fase

14 Maggio 2021

Si è tenuta questa mattina l’Assemblea straordinaria dei soci dell’Agge Sardegna, durante la quale l’associazione ha condiviso i progetti in cantiere e suggerimenti per sostenere gli operatori durante questa fase di chiusure e in attesa delle riaperture.

“Questa pandemia – ha dichiarato il Presidente Francesco Pirrello – ci ha ridotto sul lastrico e noi gestori di slot siamo diventati definitivamente i capri espiatori. Purtroppo, ho dovuto constatare, anche quando la Sardegna era diventata zona bianca, che la scelta della politica è stata quella di permettere la riapertura dei bar mantenendo disattivati gli apparecchi da gioco installati all’interno. Questo mi ha suscitato molta rabbia soprattutto nei confronti di coloro – (i concessionari) – che avrebbero dovuto riattivare gli apparecchi e non lo hanno fatto. La rete concessoria si è fatta scudo con l’Amministrazione, un’Amministrazione che dovrebbe essere vicina ai propri contribuenti, ma spesso e volentieri non lo è. Non vorrei ora che con le nuove riaperture dei bar si verificasse la stessa situazione. Nel momento in cui riapriranno i bar devono essere riaccesi gli apparecchi.

Da un punto di vista giuridico e legislativo nulla impedisce che gli apparecchi debbano funzionare.

Non è specificato in nessun decreto che nelle zone bianche o gialle gli apparecchi debbano star spenti.

Come associazione Agge Sardegna abbiamo fatto una segnalazione alla Corte dei Conti, ai concessionari e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli senza ricevere alcun riscontro. Questo a dimostrazione della insensibilità dimostrataci.

Nel momento in cui riapriranno i bar e le altre attività ai sensi dell’art. 86 Tulps dovremo chiedere che vengano ricollegati gli apparecchi e in mancanza di riscontro dobbiamo denunciare alle istituzioni.

In questo settore, i gestori devono cambiare la mentalità di vedere le cose. Io ribadisco la necessità del gestore di essere autonomo nella propria professione e libero nelle proprie scelte. Il percorso che abbiamo davanti è quello di cercare di recuperare quanto ci è stato sottratto. Non andiamo contro la legge.

Per quanto riguarda le sale giochi, il discorso da affrontare è diverso. La politica in questi mesi ha sfruttato la pandemia per mettere in atto le proprie battaglie ideologiche.

Cosa fare? Dovremo intentare varie cause singolarmente partendo dal presupposto che ogni operatore deve rivendicare in base alla grandezza della propria attività e alla misura delle proprie perdite.

Ovviamente portare avanti un lavoro di collaborazione con le altre associazioni potrà essere una strada da intraprendere. Bisogna creare un futuro nel quale anche noi gestori dobbiamo tutelare il nostro lavoro in condizione di non esser più discriminati. Serve un unico fronte per confrontarci direttamente con la politica e far valere la nostra forza sociale, imprenditoriale ed elettorale.

E’ diritto dei gestori riaprire, agire, progettare e denunciare le irregolarità” conclude il presidente.

PressGiochi

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