22 Dicembre 2024 - 11:39

Decreto Giochi. Mirabelli (Pd): “I principi contenuti nella delega sono ancora validi e si riparte da lì: stop alla pubblicità e awp da remoto”

“Serve un riordino complessivo dei giochi; non si può intervenire con ‘operazioni spot’ sia per quanto riguarda la tassazione, la pubblicità e la tutela della salute. Credo che i principi

08 Luglio 2015

“Serve un riordino complessivo dei giochi; non si può intervenire con ‘operazioni spot’ sia per quanto riguarda la tassazione, la pubblicità e la tutela della salute. Credo che i principi contenuti nella delega siano ancora validi e da lì si riparte, per questo presentiamo una proposta di legge al Senato coerente con la delega, che si avvantaggia del lavoro fatto dal sottosegretario Baretta per preparare il decreto”. Franco Mirabelli, senatore del Pd e firmatario del progetto di legge presentato al Senato descrive a Pressgiochi.it gli interventi riproposti nel progetto per il riordino del settore del gaming.

 

“La ragione per cui il decreto giochi non è approdato in Consiglio dei Ministri forse è riconducibile al fatto che sono arrivati a scadenza sette decreti contemporaneamente; questo ha contribuito a dedicare poco tempo alla possibilità di presentare il decreto sui giochi, che è stato frutto di un lungo lavoro e rappresenta un buona sintesi sia delle istanze provenienti dalle ragioni e dei comuni sia delle sollecitazioni venute da una parte del mondo cattolico, soprattutto per quanto riguarda la pubblicità e la tutela dei minori.

Nel testo ci sono tutti gli articoli fondamentali del decreto giochi – continua Mirabelli – e si interviene su tutte le parti perché continuiamo a pensare che i giochi debbano essere una riserva statale e come tale vada normata attraverso una legge di riordino complessivo del settore, che proveremo a fare attraverso questa pdl.

 

Confermiamo il divieto alla pubblicità – tranne poche eccezioni – , il rafforzamento del ruolo della Conferenza Stato-Regioni e Stato-Comuni, viene mantenuta la norma che interviene sul gioco negli esercizi pubblici con limiti numerici e parametri per tutelare i minori e garantire i controlli con l’accesso da remoto che comporterà il cambio del parco macchine. Si interviene inoltre con regimi autorizzativi più rigidi sulle sale giochi, una serie di prescrizioni che garantiscono le verifiche sulla provenienza dei capitali, in maniera conforme con le norme antiriciclaggio per evitare le infiltrazioni della criminalità organizzata e molte altre cose.

 

Nella sostanza ripercorriamo il dispositivo del decreto giochi.

 

I tempi?

Questo dipende dalla volontà politica; noi intanto presentiamo un progetto di legge e diamo un segnale che una parte importante del Parlamento vuole e ritiene che ci sia la necessità di normare in questo modo il settore dei giochi, dopo di che vediamo. Io non escluderei neanche la possibilità, di fronte a interventi come questo, per lo stesso Parlamento in accordo con il Governo, di prorogare la delega.

 

Gli operatori del gioco sono divisi tra l’avvicinarsi della seconda rata della Stabilità, le norme regionali che breve bandiranno totalmente il gioco in alcuni territori e gli istituti creditizi che non facendo più credito alle imprese le mettono nell’impossibilità di pagare…

Il pdl interviene su questo aspetto, ma per far fronte a questo problema contingente può intervenire benissimo il Governo. Un conto è intervenire sulla questione posta dalla Stabilità, altro è attuare un riordino complessivo del sistema. Serve una legislazione nazionale che chiarisca bene quali sono gli interventi possibili e le garanzie per gli operatori.

Il progetto presentato interviene anche sulla questione dell’ippica, così come previsto del decreto delega.

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

Decreto giochi riproposto in un pdl in Senato: ecco i contenuti