“Il gioco pubblico, un settore rilevante dell’economia è oggi in ginocchio. Non appena il blocco ai licenziamenti cesserà, la perdita di posti di lavoro rischia di essere enorme, innanzitutti i
“Il gioco pubblico, un settore rilevante dell’economia è oggi in ginocchio. Non appena il blocco ai licenziamenti cesserà, la perdita di posti di lavoro rischia di essere enorme, innanzitutti i 30mila addetti impiegati nella distribuzione fisica, quella delle sale e delle attività più labur intensive, le più penalizzate dalla crisi.
Innovazione tecnologica, registro degli esclusi, daspo da gioco e soprattutto assistenza psicologica, sanitaria e tutela da forme di indebitamento usurario sono gli strumenti di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo di certo non lo sono un inefficace proibizionismo, la distruzione di un comparto economico con conseguenze rilevanti per l’occupazione e gettito e la riconsegna del gioco alla clandestinità e ai sottoscala”.
Lo afferma in un articolo pubblicato sul quotidiano MilanoFinanza di oggi il senatore del Pd Gianni Pittella.
“Aderisco d’ora politicamente alla giornata di mobilitazione dei lavoratori dipendenti della distribuzione specializzata del gioco legale, delle sale bingo, sale scommesse e gaming hall, organizzata dalla triplice federale Filcams Cgil, Fisascat Cisle Uiltucs il giorno 26 marzo.
Le priorità?
Primo: inserire nel ‘decreto Sostegno’ per il quale il Parlamento ha già autorizzato uno scostamento di Bilancio di 32 miliardi misure di rinvio del prelievo fiscale delle società concessionarie e di riduzione della pressione fiscale al comparto. Prorogare le scadenze degli oneri fiscali e ristorare almeno in quota parte i costi fissi sopportati dalle aziende.
Secondo: consentire progressivamente la riapertura delle attività in zona gialla, dietro approvazione di protocolli di sicurezza, portando cioè il settore del gioco pubblico alla pari delle altre attività, eliminando quella palese discriminazione subita fino ad ora dal comparto. Con un evidente paradosso invece, persino nella prima regione ‘bianca’ d’Italia, la Sardegna, sono riaperti tutti i comparti meno che quelli del gioco.
Terzo: preservare l’equilibrio economico e finanziario delle aziende concessionarie e dei loro partner commerciali riprogrammando un orizzonte di affidamenti che tenga conto della contingenza del periodo emergenziale e delle mutate condizioni della domanda. Alcune concessioni sono scadute, altre stanno scadendo ed è necessaria una proroga per recuperare l’attività non svolta e rimettere in piedi i conti delle aziende.
Quarto: riordinare, ridurre e razionalizzare tutta l’offerta di gioco in una complessiva riforma di settore che metta ordine al caos normativo”.
PressGiochi
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