25 Novembre 2024 - 06:38

Palermo, blitz contro mafia scommesse. Sequestri per 5 mln di euro

Una lussuosa villa a Favignana e beni per 5 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Palermo a quattro persone accusate di aver

12 Marzo 2021

Una lussuosa villa a Favignana e beni per 5 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Palermo a quattro persone accusate di aver favorito il controllo di Cosa nostra nel settore del gioco e delle scommesse. I quattro sono indagati a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno nell’associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla finalità di aver favorito il clan. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca.

Sono stati sequestrati tre immobili, tra i quali una villa di particolare pregio, nell’isola di Favignana; imprese e quote di capitale di 10 società, con sede nelle province di Roma, Salerno e Palermo, tra le quali un ristorante nel capoluogo siciliano, auto e moto. I sequestri patrimoniali costituiscono il completamento dell’operazione denominata «All In» con la quale il Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo accertò l’infiltrazione di Cosa nostra nel settore economico della gestione dei giochi e delle scommesse sportive.

Secondo le indagini l’organizzazione criminale aveva acquisito la disponibilità di un numero sempre maggiore di licenze e concessioni per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un «impero economico” costituito da imprese, giunte nel tempo a gestire volumi di gioco per circa 100 milioni di euro, formalmente intestate a “prestanome» ma, di fatto gestite da un indagato, già condannato perché accusato di fare parte della «famiglia» di Palermo Centro.

Nel corso dell’indagine lo scorso giugno del 2020, il gip aveva firmato 10 misure cautelare. Era scattato il sequestro preventivo di otto «imprese» che avevano nel tempo acquisito e detenuto le concessioni statali rilasciate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli per la raccolta di giochi e scommesse sportive. A novembre dello scorso anno in un secondo filone dell’inchiesta sono state scoperte due distinte associazioni a delinquere, parallele, ma entrambe dirette dal soggetto che gestivano la raccolta illegale delle scommesse, attraverso l’utilizzo delle «piattaforme .com», fuori dalla concessione statale e in grado di generare volumi di giocate di almeno 2,5 milioni di euro al mese.

PressGiochi

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