25 Novembre 2024 - 04:28

Assoutenti: con il Covid aumenta la dipendenza da gioco, 11% degli italiani ha iniziato a giocare online durante il lockdown

Sempre più cittadini ricorrono al web per tentare la fortuna, pandemia ha modificato abitudini dei giocatori, ma è allarme sociale: in Italia 1,3 milioni i ludopatici

04 Marzo 2021

Il Covid non ha fermato il settore dei giochi, ma ha profondamente modificato le modalità con cui i cittadini tentano la fortuna. Lo afferma Assoutenti, che lancia oggi un nuovo allarme ludopatia in Italia.

I numeri sul fenomeno ci dicono che nel nostro paese durante il lockdown del 2020 il 35% dei giocatori ha ridotto le puntate e quasi il 23% ha smesso di giocare – spiega Assoutenti -.  Un intervistato su tre, tuttavia, dichiara di aver aumentato le giocate online. E proprio il web registra una sostanziale crescita delle giocate, a dimostrazione di come la pandemia abbia modificato le abitudini dei giocatori: il 33,8% di questi afferma di aver aumentato le occasioni di gioco nel 2020, il 28,8% di non aver modificato le proprie abitudini e addirittura l’11,3% di aver iniziato in questa modalità proprio durante l’isolamento. Tali giocatori hanno preferito poker, slot machine virtuali e scommesse sportive online.

Nei giocatori online, inoltre, la frequenza di gioco è maggiore – analizza Assoutenti – Il 30,5% ha giocato una o più volte al giorno, altrettanti più volte a settimana, il 39% da una a quattro volte nel mese. La spesa online nel periodo in questione si rivela più consistente, con il 14,6% che riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11% tra i 200 e i 500 euro: il 44,2% non ammette di essere in perdita.

Numeri che si riflettono in modo preoccupante sulla crescita della dipendenza da gioco nel nostro paese: secondo i dati dell’Osservatorio nazionale i malati effettivi di ludopatia in Italia sono 1,3 milioni, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica.

“La situazione attuale sta favorendo l’insorgenza di forme di dipendenza da gioco nei cittadini, con costi sociali enormi per la collettività – afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – In questo contesto le richieste di aiuto che giungono alle associazioni dei consumatori sono aumentate, soprattutto per quanto concerne la gestione delle difficoltà economiche e debitorie, per le segnalazioni ai sistemi di informazione creditizia e le relative pratiche necessarie alla cancellazione dalla banche dati dei cattivi pagatori”.

 

Short Report  Assoutenti

COVID19 & LUDOPATIA

 

Il contesto economico

La pandemia e le misure di contenimento hanno spinto la maggior parte dei Paesi del mondo verso la recessione. L’Fmi e la Ce prevedono rispettivamente, per la fine del 2020 una contrazione del Pil Italiano del 12,8% e 11,2%. L’Ocse stima per il nostro Paese un incremento della disoccupazione fino al 12.4%.

Per quanto riguarda i dati sulla occupazione, tra febbraio e giugno 2020, circa mezzo milione di lavoratori ha perso il proprio posto di lavoro, nonostante lo stop ai licenziamenti ancora in vigore (fonte INPS); inoltre, secondo un sondaggio effettuato da Swg, ci sarebbero 90mila imprese già fallite a causa del coronavirus e altre 600mila a rischio.

Lo studio GAPS#iorestoacasa condotto tra aprile e maggio 2020 dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa rileva il cambiamento dei comportamenti di gioco nel periodo di lockdown.

 

Gioco Fisico

È stata registrata una generale diminuzione del gioco fisico, con più del 35% dei giocatori che ha ridotto le puntate e quasi il 23% che ha smesso, mentre un intervistato su tre dichiara di aver aumentato le giocate online. Tra gli habitué del gioco fisico il 12% ha continuato anche durante l’isolamento e circa il 10% ha puntato sul web.

Risulta facile ipotizzare che la perdita di lavoro e di riferimenti solidi spinga parte della cittadinanza a cercare fortuna proprio nell’azzardo.

Tra i giocatori che hanno giocato on-site nel periodo di lockdown, la grande maggioranza riferisce di aver giocato al gratta e vinci (72,5%), seguono Superenalotto e Lotto. La maggioranza è uscita di casa da una a tre volte al mese per giocare, circa il 40% lo ha fatto una o più volte a settimana e l’8,5% quotidianamente, anche più volte. Se la maggior parte dei giocatori on-site ha speso non oltre i 10 euro durante l’intero periodo, il 26% ha speso tra gli 11 e i 200 euro, il 2,6% tra i 200 e i 500 euro e il 3,9% si è spinto oltre i 500 euro di spesa. Indipendentemente dai soldi spesi, ben  il 45,7% dei giocatori on-site non ammette la perdita.

 

Gioco on line

Per quanto riguarda il gioco online, il 33,8% riporta di aver aumentato le occasioni di gioco, il 28,8% di non aver modificato le proprie abitudini e l’11,3% di aver iniziato in questa modalità proprio durante l’isolamento. Questi giocatori hanno preferito poker, slot machine virtuali e scommesse sportive online. Nei giocatori online la frequenza di gioco è maggiore: il 30,5% ha giocato una o più volte al giorno, altrettanti più volte a settimana, il 39% da una a quattro volte nel mese. La spesa online nel periodo in questione si rivela più consistente, con il 14,6% che riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11% tra i 200 e i 500 euro. Anche in questo caso il 44,2% non ammette di essere in perdita.

 

La spesa collettiva

Negli ultimi anni aveva già iniziato a verificarsi, a livello globale, un passaggio dal gioco offline a quello online. In Italia, la spesa totale nel mercato in rete è passata da 823 milioni di euro nel 2015 a 1.854 milioni nel 2019.

La crescita del gioco a distanza è coerente con tutti gli altri settori economici, in cui il mercato online è in aumento con una rapidità senza precedenti. In Italia, le versioni online di poker, carte, bingo e giochi da casinò sono aumentate di popolarità in modo significativo durante il lockdown.

1,3 milioni di malati accertati

Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale (ISS-2019) i malati di ludopatia in Italia sono 1,3 milioni, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica.

La situazione attuale sta favorendo l’emersione problematica all’interno delle famiglie e può quindi diventare un’occasione per prenderne consapevolezza  e coscienza.

In questo contesto le richieste  di aiuto alle associazioni dei consumatori sono aumentate, soprattutto per quanto concerne la gestione delle  difficoltà economiche e debitorie, per le segnalazioni ai SIC – sistemi di informazione creditizia e le relative pratiche necessarie alla cancellazione dalla banche dati dei  così detti ‘elenchi dei cattivi pagatori’.

 

PressGiochi

 

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