“Osserviamo che per i primi anni (2013-2014-2015) le due linee si accompagnano, quindi in Piemonte si giocava più o meno con lo stesso ritmo rispetto alle altre regioni italiane. Che
“Osserviamo che per i primi anni (2013-2014-2015) le due linee si accompagnano, quindi in Piemonte si giocava più o meno con lo stesso ritmo rispetto alle altre regioni italiane. Che cosa succede, come vediamo, a partire dal 2016 – che coincide con l’anno di entrata in vigore della legge regionale? C’è un’inversione di tendenza, iniziando dall’anno 2016. Vediamo che le due linee si incrociano quando entrano in vigore le regolamentazioni degli orari all’interno dei comuni e poi, dopo il 2016, quindi nel triennio 2017-2018-2019, si accentua ancora di più un’inversione di tendenza e vediamo che le due linee si scostano notevolmente.
Sui dati relativi ai milioni di euro che sono stati giocati in Piemonte e nel resto d’Italia la differenza tra il 2015 e il 2019, di 15,2 punti percentuali. Per dirla “in soldoni”, equivale a circa 1.440 milioni di euro, quindi a un miliardo e 400 milioni all’incirca sul denaro speso dai giocatori per acquistare gioco d’azzardo.
Sul fronte delle perdite dei giocatori, vediamo che c’è una piccola inversione di tendenza nel 2016 e poi, molto forte, a partire dal 2017. Anche in questo caso, l’inversione è di entità superiore addirittura rispetto ai volumi di gioco, quindi prima era 15,2, adesso è 19,1 per le perdite dei giocatori. C’è dunque una riduzione nelle perdite dei giocatori e anche in questo caso, per dare un’idea dell’ordine di grandezza della riduzione delle perdite, è di circa 458 milioni di euro. Per cui possiamo dire – questo è il primo dato importante – che in 4 anni la misura che è stata varata dalla Regione ha avuto un effetto redistributivo di 458 milioni di euro per i cittadini piemontesi, per i giocatori, perché è denaro che non è stato perso nei giochi d’azzardo e che può essere utilizzato e speso, invece, per i consumi delle famiglie e nell’economia reale”.
Lo ha dichiarato intervenendo presso le commissioni della Regione Piemonte Niccolò Aimo dell’istituto IRES che ha presentato i dati delle proprie ricerche relative agli effetti più di natura economica della spesa dei giocatori per quanto riguarda il tema del gioco d’azzardo legale in Piemonte.
“Come diceva giustamente il dottor Manna, la prima obiezione che si può fare è: “Sì, ma non trovando più le macchinette al bar o in sala giochi, io potrei semplicemente connettermi con il telefonino o con il computer e giocare da casa”. Quello che osserviamo in questo grafico sono prevalentemente due questioni. La prima, molto importante, è che, come vedete, le due rette sono parallele (Piemonte e resto d’Italia). Quindi, se ci fosse un effetto del tipo di cui parlavamo prima, dovremmo vedere la linea del Piemonte spezzarsi, come negli altri grafici, ed aumentare, mentre questo non succede.
Certamente la seconda questione da considerare è che l’incremento del gioco on line è un incremento molto forte, che caratterizza tutto il Paese. Quindi, possiamo anche dire che all’attenzione del legislatore sarà un argomento importante questo tipo di tematiche, specialmente concentrarsi sul gioco on line.
Abbiamo selezionato questi due tipi di gioco che sono AWP e VLT.
Vediamo che, dalla somma di queste due, sia nei volumi di gioco sulla sinistra sia dalle perdite sulla destra, si conferma in sostanza quello che abbiamo detto ed osservato precedentemente per i volumi di gioco totali. Vediamo uno scostamento delle due rette a partire dal 2016, che continua e va avanti fino al 2019, più ampio per le perdite rispetto ai volumi di gioco. Quindi, l’effetto sulle perdite, che è una cosa importante perché rappresentano le perdite effettive dei giocatori, è molto ampio.
Andando ad un livello di dettaglio ancora maggiore, prendiamo solo le AWP, che sono solamente le slot machine che troviamo nei bar e nei tabaccai. Vedete come l’effetto è molto più ampio, è molto grande l’effetto sulle AWP. Perché? Perché sulle AWP la legge regionale entra in vigore a partire dal 2017 e, quindi, ha un effetto veramente forte. Lo possiamo osservare sia nei volumi di gioco sia nelle perdite: come vedete, c’è sempre il confronto tra la linea rossa, che rappresenta il resto d’Italia, e la linea blu che scende, che riguarda il Piemonte.
Per le VLT, i punti che abbiamo visto prima e di cui abbiamo parlato sono prevalentemente dovuti ad un calo di gioco per quelle slot machine che si trovano nei bar e nelle tabaccherie, le AWP. Questo perché succede? Succede semplicemente perché – i nostri dati, come vedete, sono gli ultimi disponibili rilasciati dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e si riferiscono al dicembre del 2019 – le limitazioni per le videolottery entrano in vigore soltanto a partire dalla metà dell’anno 2019 (dal secondo semestre), quindi è logico che noi non vediamo per le videolottery il calo che osserviamo, invece, per gli altri tipi di apparecchi da gioco. Vediamo comunque che continua ad accompagnarsi al caso italiano e, se non altro, questo conferma la nostra ipotesi, e cioè che, in assenza di regole, il gioco continuerebbe a crescere, com’è cresciuto nel resto d’Italia, ed è confermata anche da questo punto di vista.
Per quanto riguarda le videolottery, se scendiamo a livello dei semestri del 2019. Che cosa osserviamo?
Osserviamo che in Piemonte abbiamo un calo di 85 milioni nel corso del secondo semestre 2019: una differenza dell’8,9% in Piemonte, contro una riduzione piccola, anche nel resto d’Italia, del 4,6%. Quindi, un effetto della legge sulle videolottery c’è stato, anche considerando soltanto i sei mesi di attività del distanziometro e l’effetto si registra anche sulle perdite; come vedete, nel resto d’Italia c’è una crescita del 5%, mentre invece in Piemonte è più 0,8; possiamo così dire che le perdite si arrestano nel secondo semestre del 2019. Un altro discorso simile, collegato è quello della rete di vendita. Potete vedere il numero di apparecchi di slot machine in quanti esercizi sono state distribuite; quindi, il numero di esercizi.
Una cosa interessante che possiamo osservare, sul numero di esercizi, è un calo molto importante del numero di esercizi, ma questo non significa che siano esercizi commerciali che chiudono; significa semplicemente che hanno tolto dal loro interno gli apparecchi. Come dicevo, sul numero di esercizi potete osservare un calo molto rilevante. Cosa significa? Effettivamente, in Piemonte, questo prova il fatto che c’erano numerosi esercizi che erano in prossimità dei luoghi sensibili e dei luoghi frequentati dalle persone più vulnerabili al gioco d’azzardo, perché si registra veramente un calo di esercizi che non hanno più potuto avere slot machine al loro interno; questo è molto rilevante. Vedete un calo, in Piemonte, nella tabella qui sotto del 77,5%; c’era una concentrazione forte di slot machine in prossimità dei luoghi sensibili.
Possiamo sicuramente dire una cosa: come vedete, l’aumento è più nel numero degli apparecchi rispetto al numero di sale; questo significa che c’è un aumento di concentrazione degli apparecchi nelle sale, quindi nelle sale già esistenti aumenta il numero di apparecchi e, soprattutto, possiamo anche dire che l’entrata in vigore della legge nel 2016, tutto sommato, non ha scoraggiato la possibilità di aumentare il numero di apparecchi all’interno del proprio esercizio commerciale, nella propria sala giochi.
Mentre c’è una tendenza all’aumento delle prese in carico e, quindi, dei pazienti in cura presso i servizi delle regioni confinanti, il Piemonte è l’unica regione in cui c’è un trend in calo; come possiamo vedere, passiamo da 1.327 pazienti nel 2016 a 1.054 nel 2019: un calo del 20%. Come vedete, in tutte le altre regioni abbiamo, invece, un trend di aumento, a parte la Valle d’Aosta, che segna meno 29,6%; ciò significa semplicemente che la Valle d’Aosta ha un numero di pazienti in carico molto basso e, quindi anche soltanto la variazione di pochi pazienti, sotto le decine, perché c’è un totale veramente basso di pazienti, può generare una grande variazione percentuale; invece, rispetto alle regioni che hanno ordini di grandezza delle migliaia di pazienti, quindi tutte le altre regioni confinanti, il Piemonte è l’unico a calare”.
PressGiochi
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