25 Novembre 2024 - 06:34

Brexit e gambling. ADM chiede agli operatori di comunicare l’ubicazione della propria infrastruttura tecnologica

La Brexit potrebbe portare problemi sostanziali per le società di gioco d’azzardo che operano in Italia, anche se il regolatore agirà nel migliore interesse del mercato. La legge italiana sul

26 Gennaio 2021

La Brexit potrebbe portare problemi sostanziali per le società di gioco d’azzardo che operano in Italia, anche se il regolatore agirà nel migliore interesse del mercato. La legge italiana sul gioco d’azzardo richiede sia per gli operatori online che per i licenziatari AWP / VLT che: il titolare della licenza è una società con sede legale nello Spazio Economico Europeo e che l’infrastruttura tecnica, hardware e software, dedicata alle attività oggetto della licenza si trovino in un paese dello Spazio Economico Europeo.

L’8 gennaio 2021 – afferma l’avvocato Giulio Coraggio dello studio DLA Paper – l’autorità italiana del gioco d’azzardo, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha tenuto una “audizione” per chiarire la propria posizione sull’impatto della Brexit sugli operatori del gioco d’azzardo.

Nessun chiarimento è stato fornito durante l’audizione, ma i partecipanti sono stati invitati solo a depositare le loro domande. Io ho evidenziato: la legge n. 88 del 7 luglio 2009, prevede che le licenze di gioco a distanza abbiano “residenza dell’infrastruttura tecnologica, hardware e software, dedicata alle attività oggetto della concessione in uno degli Stati del SEE” con il chiaro obiettivo di limitare la portata del requisito alla disponibilità nello Spazio economico europeo solo di quanto è essenziale per l’attività oggetto della concessione;

Dato che l’accordo Brexit è stato raggiunto negli ultimi giorni del 2020, i licenziatari avranno almeno 6 mesi per ottemperare ai requisiti derivanti dall’uscita della Gran Bretagna dallo Spazio economico europeo, come è già stato riconosciuto in altri settori? Un approccio diverso sarebbe ingiustificato, date le incertezze che circondano la portata dell’accordo sulla Brexit fino agli ultimi giorni di dicembre 2020.

Gibilterra fa parte della Gran Bretagna e, quindi, ha lasciato l’Unione Europea in conseguenza della Brexit. Tuttavia, Gibilterra rimane parte dell’area Schengen perché non ci saranno restrizioni all’accesso e ai controlli da parte di ADM a Gibilterra. I licenziatari di gioco a distanza continueranno ad avere la residenza delle loro infrastrutture dedicata alle loro attività autorizzate a Gibilterra?

ADM prevede di stipulare accordi bilaterali con autorità di gioco situate al di fuori dello Spazio economico europeo per consentire ai licenziatari di localizzare la loro infrastruttura autorizzata in queste giurisdizioni?

 

ADM risponderà alle domande inviate nelle FAQ pubblicate sul proprio sito web. Nel frattempo, ha inviato una lettera interessante a tutti i titolari di licenza chiedendo loro di rivelare l’ubicazione della loro infrastruttura tecnologica, incluso il loro sistema di ripristino di emergenza.

Si spera – conclude Coraggio – che ADM prenda una posizione ragionevole in merito poiché un’interpretazione rigorosa porterebbe a grandi controversie e metterebbe a repentaglio l’intero mercato.

 

PressGiochi

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