“Il compito dello Stato è un compito molto delicato in questa situazione perché è quello di collocarsi in una progettazione del settore in un’ottica di uno Stato che non sia
“Il compito dello Stato è un compito molto delicato in questa situazione perché è quello di collocarsi in una progettazione del settore in un’ottica di uno Stato che non sia quello di Stato etico ma che non ignori le problematiche sociali presenti.
Nella precedente legislatura i tentativi sono stati fatti. Oggi, la Nadef ci dice che dobbiamo fare un riordino del settore. Questo è importante. Io riprendo la delega del settore giochi con questa indicazione datami dal parlamento di avviare un riordino del settore”.
Così Pierpaolo Baretta, sottosegretario al Mef con delega ai giochi è intervenuto alla presentazione del report “Il Gioco legale in Piemonte” realizzata dalla CGIA Mestre con il sostegno di As.tro, Associazione degli operatori del gioco lecito e Sapar, Associazione nazionale gestori.
“La mia opinione – ha dichiarato Baretta – è quella di usare il 2021 per il riordino e pensare alle gare dal 2022. Gli operatori sanno che le gare oggi non sarebbero fattibili. Penso al controllo da remoto ancora da strutturare e di cui tanto si è parlato. Penso alla questione numeri distribuzione punti gioco sul territorio e la gestione delle distanze e dei problemi collegati.
Una serie di materie non realizzate e non compiute che saranno affrontate nel 2021.
L’obiettivo principale del riordino nella mia opinione è quello di arrivare ad una considerazione del gioco come normale. Affinché il gioco sia considerato condizione normale è che sia frequentato in maniera non assiduama normale. Agire quindi alla lotta esplicita alla compulsività e ludopatia assunta anche dagli operatori del gioco. Abbiamo fatto molta strada, ma dobbiamo andare avanti. Non mi interessa la filantropia dei concessionari, ma dobbiamo lottare contro la ludopatia in maniera visibile e percepita anche da parte dell’opinione pubblica per costruire il fronte reputazionale.
L’altro fronte è la lotta all’illegalità diffusa. Non c’è rapporto automatico tra riduzione della legalità e illegalità, ma solo punti di equilibrio da individuare. Se tolgo il gioco non scompare, ma dobbiamo fare in modo che sia una parte normale della vita delle persone.
Questi i punti da affrontare:
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