“La città di Messina – come si legge nella relazione del Ministro dell’interno al Parlamento sulle attività svolte e i risultati della Direzione investigativa antimafia relativa al periodo luglio-dicembre 2019
“La città di Messina – come si legge nella relazione del Ministro dell’interno al Parlamento sulle attività svolte e i risultati della Direzione investigativa antimafia relativa al periodo luglio-dicembre 2019 – si caratterizza per «l’operatività e la posizione di indiscussa supremazia di una “cellula” di Cosa nostra catanese, nei confronti della quale i clan locali – stabili nei singoli quartieri secondo una consolidata geografia – tendono a non entrare in contrasto.
Assumono particolare rilevanza – scrive Nicola Stumpo Leu presentando una interpellanza al Ministro dell’Interno – le corse clandestine dei cavalli che, insieme agli aspetti legati alle scommesse illegali, al rischio per la incolumità di persone e animali, si caratterizzano come una manifestazione dello strapotere delle mafie che si appropriano di porzioni del territorio coinvolgendo decine di giovani, realizzando un vero e proprio rito collettivo che esalta l’illegalità e un sistema di disvalori pericolosamente capace di coinvolgere e aggregare, anche attraverso l’uso spregiudicato dei social network;
diverse operazioni delle forze dell’ordine e procedimenti penali segnalano questa evidenza:
il processo denominato Totem (aprile 2020) seguito all’inchiesta, coordinata dalla Direzione investigativa antimafia di Messina guidata da Maurizio De Lucia, ha svelato che, nella zona nord della città di Messina – quartiere Giostra – opera il gruppo criminale dei Galli-Tibia, storicamente dedito alla gestione delle gare clandestine di cavalli e alle relative scommesse, oltre che all’istallazione illegale di videopoker e al controllo di locali notturni nella riviera nord del capoluogo;
nelle motivazioni della sentenza «Beta 2», del settembre 2019 dal giudice per le udienze preliminari Monica Marino si legge «La presente associazione ha diversificato le proprie attività dividendo i compiti fra gli affiliati, ognuno specializzato in uno specifico settore (corse clandestine di cavalli e scommesse, […] gioco online, […] raccolta di scommesse illegali su eventi sportivi, tramite piattaforme informatiche straniere non autorizzate ad operare in Italia, investimenti e controllo di attività del settore farmaceutico)»;
il processo (2018) seguito all’operazione Zikka, l’inchiesta dei carabinieri sul giro di scommesse clandestine intorno alle corse di cavalli nelle zone di Santa Margherita, nell’area in cui si trovano gli edifici del Coordinamento di Edilizia popolare (Cep) in viale Giostra e Gazzi, ha evidenziato una rete di soggetti che organizzavano il «palio» clandestino e ne gestivano le scommesse. Al centro degli accertamenti, la gestione dei cavalli e di tutte le fasi «preparatorie», dagli allenamenti al contatto con i veterinari, che poi somministravano agli animali sostanze dopanti per aumentarne le prestazioni. Alcuni soggetti avevano anche il compito di fantini, mentre altri si occupavano di raccogliere le scommesse e incassare i proventi.
Il perpetuarsi di tali manifestazioni, oltre a generare un flusso di proventi illeciti legati alle scommesse illegali e a mettere in serio pericolo la salute di animali pesantemente dopati”.
Stumpo quindi ha chiesto al Ministero quali iniziative di controllo del territorio e di prevenzione e di contrasto della criminalità abbia messo o intenda mettere in atto, per il tramite della prefettura di Messina, anche attraverso l’attivazione delle competenze e delle risorse del «Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica», con il pieno coinvolgimento degli enti pubblici e delle amministrazioni locali.
PressGiochi