23 Dicembre 2024 - 17:43

Mons. D’Urso: “Bisogna dare sostegno ai più vulnerabili per neutralizzare gli affari dei clan”

Il presidente della Consulta nazionale antiusura, commentando i dati dell’ultima Relazione semestrale della Dia, dichiara: “La gente ha fame oggi, non bastano le promesse di aiuti per l’anno prossimo”

27 Luglio 2020

Il presidente della Consulta nazionale antiusura, commentando i dati dell’ultima Relazione semestrale della Dia, dichiara: “La gente ha fame oggi, non bastano le promesse di aiuti per l’anno prossimo”. Questo per mettere in guardia dalla possibilità che molte famiglie colpite dalla crisi del COVID-19 finiscano nella rete della criminalità organizzata e di chi ha perso il lavoro, che non può pagare le rate del mutuo della casa.

Nella Relazione semestrale della Dia viene spiegato come la paralisi economica possa aprire alle mafie “prospettive di arricchimento ed espansione paragonabili a ritmi di crescita che può offrire solo un contesto post-bellico”. Ma non sono solo le imprese l’obiettivo delle mafie: “Le organizzazioni si stanno proponendo come welfare alternativo a quello statale, offrendo generi di prima necessità e sussidi di carattere economico”. Un altro settore a rischio è quello del gioco d’azzardo dato che è un settore “attorno al quale sono andati a polarizzarsi gli interessi di tutte le organizzazioni mafiose, in alcuni casi addirittura ‘in consorzio’ tra di loro”. I profitti “vengono realizzati secondo due direttrici: da un lato la gestione ‘storica’ del gioco d’azzardo illegale, le cui prospettive sono andate allargandosi con l’offerta on line; dall’altro, la contaminazione del mercato del gioco e delle scommesse legali”

Il Mons. Alberto D’Urso, spiega: “Il quadro emerso dalla Relazione semestrale della Dia con un focus sulle conseguenze del Covid-19 confermano quanto la Consulta sta denunciando da mesi. Nei periodi di crisi economica e finanziaria il mondo della criminalità prospera perché chi ha denaro lo usa come forma di potere per possedere e sfruttare chi è in stato di bisogno ed è più vulnerabile”.

Inoltre il Coronavirus ha aggravato questa situazione ed ora sia il “gioco legale” che il “gioco illegale” fanno gola alle mafie. Su questo D’Urso continua dicendo: “Innanzitutto, voglio precisare che per noi l’azzardo legale non esiste e lo Stato in questo caso diventa un biscazziere e non un educatore. Detto questo, il mondo dell’illegalità, che ora, grazie al Covid, si sta tuffando più che mai nel mondo del bisogno, ha interesse a infiltrarsi anche nel cosiddetto azzardo legale per accrescere i suoi guadagni. L’anno scorso non sono diminuite le spese per il gioco, quest’anno un po’ solo perché non ci sono soldi. La Relazione evidenzia anche che le mafie costituiscono un welfare alternativo sul territorio. La criminalità organizzata ha una liquidità immediata da offrire a chi versa in cattive acque, acquisendo nei fatti le attività di chi le si rivolge per ottenere prestiti e, alla fine, resta titolare solo come prestanome. Tra l’altro, ora le mafie sono disposte a prestare denaro agli stessi interessi delle banche, ma mentre queste ultime prima di erogare un prestito “perdono tempo” per avere le garanzie, le organizzazioni criminali hanno come garanzie la manovalanza che così acquistano, le mogli, i mariti, le figlie e i figli dei loro debitori minacciati, la droga, la prostituzione. Quindi, il mondo dell’illegalità ha abbassato gli interessi dei soldi che presta pur di avere un mercato più aperto dove poter operare. Inoltre, si guadagnano così consensi sul territorio perché la gente disperata non può aspettare tempi lunghi, ha bisogno di mettere a tavola il pane quotidiano. Anche tutte le promesse fatte dal Governo su quello che darà l’anno venturo sono tante parole, ma la gente ha fame oggi”.

E rispondendo alla domanda su cosa la Consulta sta chiedendo in un momento così diffcile, conclude spiegando: “Se i soldi ci sono bisogna che il Governo non aspetti, ma li dia subito per ridurre il bacino di persone fragili che più facilmente possono cadere nella rete della criminalità. E non dimentichiamo un’altra emergenza: molte persone, che hanno perso il lavoro, ora rischiano di perdere anche la casa perché hanno difficoltà a pagare le rate del mutuo. Le case saranno svendute all’asta. Noi abbiamo chiesto di sospendere le rate almeno fino a dicembre, ma il governo è sordo e non va dal dottore. Fa le leggi contro l’usura ma poi nei fatti non cerca di stroncare i fenomeni che la favoriscono.È necessario pensare a un sistema economico che sia in grado di produrre e distribuire ricchezza e occupazione. È l’unica via per contrastare la povertà e le disuguaglianze, cunei in cui si infiltra l’usura, a favore dell’equità sociale ed economica”.

 

 

 

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