22 Dicembre 2024 - 09:29

Regione Campania. Ciaramella (Pd) a PressGiochi: “I Comuni dovranno adeguarsi alla nuova legge sul gioco entro settembre, no a scontro con operatori”

“In realtà le legge regionale della Campania è entrata in vigore a giugno in tutta la sua completezza, quindi i comuni dovranni adeguare i loro regolamenti, dove presenti, entro settembre.

04 Luglio 2020

“In realtà le legge regionale della Campania è entrata in vigore a giugno in tutta la sua completezza, quindi i comuni dovranni adeguare i loro regolamenti, dove presenti, entro settembre. Su Napoli c’è un adeguamento da fare, ma sopratutto un lavoro di chiarezza, spostando l’attenzione dal conflitto che c’è con gli esercenti ad un patto con le famiglie, volto a recuperare le persone che sono già cadute nella ludopatia e dobbiamo evitare che questo fenomeno aumenti nel futuro”.

 

Con queste parole, Maria Antonietta Ciaramella PD, firmataria della nuova legge sul contrasto al gioco d’azzardo patologico della Campania, commenta a PressGiochi le disposizione della norma.

 

“Innanzitutto – afferma l’esponente del Pd –  grazie per aver fatto un focus sull’iter che ci ha portato a questa legge, perché penso sia parte integrante della legge stessa, ovvero noi siamo

 

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riusciti ad approvare una legge regionale su un tema così delicato proprio perchè abbiamo dato molta attenzione all’ascolto e ad un coordinamento precedente all’aula, questo ci ha permesso di dialogare con tutti i soggetti coinvolti rendendoli parte integrante del testo stesso. In particolare, abbiamo voluto fare una legge che in primis prevenisse la ludopatia, vista la mancanza di comunità d’ascolto in Campania, così da evitare lo spostamento fuori regione.

 

Abbiamo interloquito anche con le associazioni di categoria, produttori ed esercenti, per fare una netta distinzione tra legalità ed illegalità e creare una comunità che potesse sostenere il gioco pubblico, che in Italia è legale. Diciamo che sicuramente non abbiamo perso tempo, non dico che abbiamo approvato questa legge in tempo record perché non è una gara con le istituzioni, le cose devono essere fatte bene. La modifica che abbiamo approvato in Consiglio regionale qualche settimana è stata richiesta dal Governo e si riferiva semplicemente a dei termini che fossero in linea con le leggi nazionali e abbiamo quindi avuto riscontro che si tratta di una buona legge. Siamo pronti a portare questa legge sul territorio, anche se a causa del lockdown che ci ha un po’ rallentati, sarà necessario tanto lavoro con i Comuni in un periodo molto caldo”.

 

Ma quali sono i contenuti della nuova legge, sul fronte degli operatori del settore?

 

 

“E’ una legge che definisce in maniera molto chiara quali sono i paletti, ma soprattutto che mette tutti nelle condizioni di sapere cosa devono fare, mi riferisco ai produttori, alle imprese, ai lavoratori, agli esercenti e così via.

Parlando dei limiti abbiamo preso come punto di riferimento l’accordo preso in Conferenza Stato-Regione, questo per dare un’omogeneità a tutte le parti interessate. Il limite minimo di distanza tra un esercizio e i luoghi sensibili è di 250 metri, abbiamo poi prestato molta attenzione agli orari, definendoli in relazione all’apertura e alla chiusura delle scuole, facendo una scelta coraggiosa non scendendo sul campo di battaglia dello spostamento degli esercizi già esistenti, dove le discussioni sono finite spesso in tribunale quando, invece, noi vogliamo una legge che consenta alle persone di lavorare in serenità e in piena legalità e che le persone più deboli siano tutelate, soprattutto i minori che sono i soggetti più a rischio, ecco perché abbiamo equiparato le chiusure con le aperture delle scuole, in particolare con gli orari di entrata e di uscita dalle scuole.

 

Un altro aspetto importante di questa legge è che non tende a nascondere, infatti abbiamo inserito in essa la necessità di un accordo con i Comuni per il decoro urbano e per l’impatto acustico, poiché si deve agire sulla responsabilità e la cura della ludopatia, evitando che tutti si nascondano dietro l’ipocrisia, come magari spostare una sala bingo in periferia pensando che nessuno ci vada più a giocare, quando invece questo potrebbe portare le persone a giocare di più perché verrebbero “nascoste” dal controllo sociale, famigliare e dal controllo degli operatori.

Inoltre, nella legge c’è un ulteriore aspetto molto importante, cioè un’alleanza tra tutti noi per la formazione del personale e per l’informazione delle persone e quindi un vero patto tra il pubblico e il privato, così da creare dei cittadini consapevoli, che sappiano riconoscere il limite oltre cui mettono a repentaglio la propria salute e quella della propria famiglia. Non dimentichiamo che ci sono molti casi, punto su cui vogliamo assolutamente combattere, di persone che finiscono nelle mani dell’usura e che quindi non fanno neanche il bene della categoria degli esercenti. È un vero e proprio patto tra tutti coloro che vogliono una società più vivibile, nella quale ci si aiuta l’un l’altro e che quando un concittadino sta cadendo nella patologia troverà non solo un sistema sanitario pronto a recuperarlo, ma anche un sistema sociale che possa accendere il primo campanello d’allarme”.

 

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PressGiochi