In questo appuntamento di oggi abbiamo decido di dedicarci alla questione del rapporto tra territorio e gioco. Lo abbiamo visto con l’emergenza Covid19 l’importanza ricoperta dagli enti locali nel poter
In questo appuntamento di oggi abbiamo decido di dedicarci alla questione del rapporto tra territorio e gioco. Lo abbiamo visto con l’emergenza Covid19 l’importanza ricoperta dagli enti locali nel poter dettare disposizioni vitali per le aziende del gioco pubblico, un settore che di fatto rientra nella competenza dello stato trattandosi prevalentemente di ordine pubblico e sicurezza.
Ma in questi anni tutti noi abbiamo imparato quanto spesso può essere fragile questa competenza quando va a scontrarsi con il tema della salute pubblica sulla quale hanno potere di intervento le regioni.
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In queste settimane si è riacceso il dibattito in Piemonte, la regione che tra tutte forse ha la legislazione più severa sul fronte del contrasto da gioco patologico, anche per i numeri e gli effetti in termini occupazionali che ha determinato. Lo abbiamo fatto per via della decisione della Maggioranza a guida Cirio di modificare la norma per poter eliminare la retroattività del suo distanziometro.
In questa settimane abbiamo però parlato anche della legge Campania, entrata definitivamente in vigore dopo l’adeguamento di una modifica tecnica richiesta dal Governo. Due leggi sicuramente opposte, entrambe che mettono in primo piano la necessità di intervenire a contrasto del disturbo da gioco d’azzardo ma una dettata dal buon senso di dover tutelare anche una rete imprenditoriale esistente, l’altra con la dichiarata volontà di procedere alla progressiva disinstallazione degli apparecchi da gioco ed esercizi presenti.
Parliamo di queste due leggi insieme alla firmataria della legge della Campania, Maria Antonietta Ciaramella che ci spiega anche quale lavoro di adeguamento sarà necessario per comuni come quello di Napoli che hanno regolamenti più restrittivi.
Per il Piemonte abbiamo intervistati il firmatario della proposta di legge della Lega, il consigliere Claudio Leone.
Parlando di gioco e territori non potevamo non ospitare un esperto che da anni lavora veramente in prima linea sul fronte delle distanze: l’avvocato Geronimo Cardia, presidente di Acadi, riflette insieme a noi su queste due leggi, ma soprattutto sul vizio tecnico creato a livello normativo dall’introduzione dei distanziometri.
Cristina Doganini – PressGiochi