Stefano Sorvino, commissario dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, è stato nominato ieri direttore generale dell’Arpac Gioco d’azzardo per tre anni. Metterà a regime le nuova normativa arrivata ieri al
Stefano Sorvino, commissario dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, è stato nominato ieri direttore generale dell’Arpac Gioco d’azzardo per tre anni. Metterà a regime le nuova normativa arrivata ieri al Consiglio Regionale, attesa da 20mila addetti del reparto campano, che genera alla Asl 1500 persone con disturbo da gioco d’azzardo patologico. La normativa prende come parametro i limiti minimi previsti dall’accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni nella distanza tra sale gioco e luoghi sensibili.
La distanza non può essere inferiore a 250 metri per le nuove aperture, mentre per le sale già aperte che abbiano una distanza inferiore e che siano in regola con la normativa precedente non è previsto uno spostamento, ma vengono introdotti limiti d’orario, di adeguamento strutturale e di formazione del personale.
La relatrice del provvedimento, Ciaramella, ha dichiarato:
“La legge che regolamenta il gioco d’azzardo in Campania mette fine alla situazione di confusione nella quale ha vissuto fino ad oggi il settore, conciliando la necessità di contrastare il gioco patologico e di mantenere un decoro urbanistico nelle nostre città, con quella di non danneggiare in maniera irreparabile imprese che, negli scorsi anni, nella piena legittimità, hanno investito risorse e creato posti di lavoro. Questa normativa, unica nel panorama nazionale, regolamenta il settore con l’obiettivo di contenere i rischi che può comportare il gioco patologico e di contrastare fenomeni come l’usura. La sua elaborazione ha previsto il coinvolgimento del terzo settore e delle Asl. Punto indispensabile è il ripristino dell’Osservatorio che ci consentirà non solo di avere una fotografia reale del fenomeno e dei numeri che lo caratterizzano, ma anche di programmare efficacemente le risorse del Fondo nazionale contro il gioco d’azzardo patologico che vengono trasferiti alle Regioni. La legge è un riuscito punto di incontro tra diverse esigenze che mira, però, prioritariamente ad evitare che le nostre città vengano invase da centri per scommesse, con il rischio che si possa generare non solo un disagio psichico ma anche sociale. La “ludopatia”, infatti, è riconosciuta come una malattia vera e propria, tanto da essere compresa nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). L’attenzione, quindi, deve essere massima”.
PressGiochi