23 Dicembre 2024 - 17:42

15 Minuti con PressGiochi. Il gioco riparte: ecco coma la pensano le imprese, la scienza e la politica

“Già da un mese avremmo potuto riaprire nel rispetto delle norme anti-contagio. Ora da parte dei Governatori regionali mi aspetto buon senso. Sul fronte dei protocolli le aziende del gioco

12 Giugno 2020

“Già da un mese avremmo potuto riaprire nel rispetto delle norme anti-contagio. Ora da parte dei Governatori regionali mi aspetto buon senso. Sul fronte dei protocolli le aziende del gioco si erano già portati avanti con i lavori. Non è stato facile chiudere, abbiamo aspettato troppo a riaprire. Continueremo, spero a lavorare al tavolo interassociativo aperto per chiedere la riapertura delle sale giochi. Si possono fare ancora tante cose insieme per tutto il settore”.

 

E’ quanto afferma Domenico Distante, presidente di Sapar commentando la decisione del Governo di riavviare le attività da gioco e il gioco nelle location generaliste.

 

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In questo appuntamento con 15 Minuti con PressGiochi abbiamo incontrato anche uno degli esperti dell’Osservatorio nazionale per il contrasto al gioco patologico che ha sollecitato la necessità di una valutazione attenta da parte delle Istituzioni su una troppo repentina riapertura delle sale.

 

Il dr. Onofrio Casciani ha dichiarato: “Anche se non abbiamo ancora dati scientifici, si ha l’idea che molte persone abbiano avuto la remissione del sintomo. Queste persone potrebbero essere nuovamente sottoposte a tentazione. Chiediamo con umiltà di riflettere e valutare la riapertura dei negozi di gioco, dobbiamo considerare i rischi. Sarebbe sciocco pensare che basterebbe proibire o chiudere le sale per risolvere il problema ma serve equilibrio.”

Casciani, inoltre è categorico su una questione: “Nessuna influenza o strumentalizzazione da parte della politica sulle nostre proposte”.

 

Infine, interviene il senatore Massimo Mallegni di Forza Italia secondo il quale spesso una parte del Governo mistifica la realtà sulla questione della ludopatia. “Nella vita bisogna essere coerenti – afferma -. Se lo stato prende degli aggi che vanno oltre i 10 mld di incassi per l’erario allora non si può impedire alle imprese di aprire, di avere aiuti dallo Stato, di accedere al credito. E’ un fatto di coerenza”.

 

 

PressGiochi