Anche la Casa culturale di San Miniato Basso ha detto addio alle slot machine. Una decisione presa a maggioranza, in consiglio, dopo anni di dibattito fra i soci del più
Anche la Casa culturale di San Miniato Basso ha detto addio alle slot machine. Una decisione presa a maggioranza, in consiglio, dopo anni di dibattito fra i soci del più grande circolo Arci del comprensorio, divisi da un lato dalla volontà di restare coerenti con certi valori e dall’altro con la necessità di mettere a bilancio risorse che mai come adesso fanno davvero la differenza.
«In passato non potevamo toglierle – ricorda il presidente Stefano Casalini – perché venivamo dalla ristrutturazione dell’area bar e avevamo i conti in rosso. Adesso che abbiamo recuperato le spese non potevamo non assecondare la volontà della maggioranza dei nostri soci». Consistenti, del resto, le risorse messe a bilancio ogni anno grazie alle giocate: in media circa 40mila euro, al netto delle tasse. Risorse a cui certo non è facile rinunciare, ma alle quali la società che gestiva le slot del circolo aveva aggiunto un altro consistente benefit. «Per convincerci a non toglierle – racconta il presidente Casalini -ci avevano proposto di ristrutturare a loro spese una parte del circolo. In pratica, abbiamo rinunciato a circa 350mila euro in 8 anni». Adesso, per “rimpiazzare” le slot, il circolo ha deciso di introdurre una seconda serata settimanale di tombola, nonché di aumentare il costo d’affitto delle stanze da parte delle associazioni.
PressGiochi