23 Dicembre 2024 - 19:51

Betting e calcio: nel decreto del Governo nessuna apertura a pubblicità e sponsorizzazioni

Schiaffo al calcio: né soldi, ne scommesse. Il decreto del Governo delude i club. Secondo il “Corriere dello Sport”, i provvedimenti economici dell’ultimo decreto non aiutano a coprire l’emorragia del

10 Aprile 2020

Schiaffo al calcio: né soldi, ne scommesse. Il decreto del Governo delude i club.

Secondo il “Corriere dello Sport”, i provvedimenti economici dell’ultimo decreto non aiutano a coprire l’emorragia del mondo del calcio. La FIGC aveva chiesto di prendere in considerazione due aspetti: partnership col mondo del betting e creazione di un fondo apposito. Ma per adesso non c’è traccia di aperture in tal senso.

Ora la FIGC spera in un secondo provvedimento per betting e cassa integrazione.

La Federazione, nel documento presentato al CONI e poi inviato al ministro Vincenzo Spadafora, stima una perdita tra i 293 milioni e i 504 milioni. Tutto dipenderà dal modo, e dall’eventualità, in cui la stagione dovesse portarsi a termine. Ovviamente, ipotizzando anche l’arrivo, a maggio, dell’ultima rata dei diritti televisivi e senza prendere in considerazione i danni relativi ai mancati riscatti di calciatori all’estero. Per questo motivo, secondo la FIGC è necessario intervenire in tempi brevi.

Il provvedimento che darebbe rapidi benefici è la sospensione del divieto di pubblicità per giochi e scommesse. Il famoso articolo 9 del Decreto “Dignità”. Poter contare su nuove partnership col mondo del betting darebbe una grande mano in termini di liquidità. La politica, al momento, non è sulla stessa lunghezza d’onda, anche se i presidenti sperano in un cambio di vedute nel breve. E poi ci sarebbe la creazione di un “fondo salva calcio”, dove dovrebbe confluire l’1% della quota totale del mondo delle scommesse relativa a eventi sul mondo del pallone. Questi soldi finanzierebbero la creazione di nuovi impianti e oggi, in Lega, è previsto un tavolo di lavoro apposito.

 

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