Nel mondo dello sport talvolta accadono fatti davvero bizzarri. D’altronde è la natura dello sport stesso, o meglio il suo obiettivo: riunire le persone in un clima di sana competizione,
Nel mondo dello sport talvolta accadono fatti davvero bizzarri. D’altronde è la natura dello sport stesso, o meglio il suo obiettivo: riunire le persone in un clima di sana competizione, sana tifoseria e soprattutto sana follia, sempre nel segno del rispetto reciproco e della tolleranza.
Basti pensare ai Mondiali, dove culture di ogni provenienza si fondono in un clima quasi sempre spettacolare: un mix di colori dove si guarda al tifoso avversario con curiosità, ma anche con desiderio di condividere le proprie tradizioni. E’ così che nascono cori, striscioni, cappelli bizzarri o celebrazioni particolari, come il “viking clap” dei tifosi islandesi: a questo link è possibile trovare qualche esempio.
Ma un gesto in particolare è ricordato con grandissima ironia: vediamo qual è.
Il piccolo tifoso interista Filippo
Siamo in Italia, più precisamente durante Inter – Bologna nel corso del campionato 2011-2012. L’Inter, squadra del cuore del piccolo Filippo, non sta avendo una buona stagione. Anzi: sui nerazzurri grava ancora di più il peso della concorrenza, dal momento che Juventus e Milan stanno praticamente volando rispetto ai diretti rivali.
La partita, non a caso, non è delle migliori per l’Inter, che perde gravemente contro un modesto Bologna davanti a tutto il pubblico di San Siro. Dagli spalti rumoreggiano lamentele, qualche insulto diretto verso la squadra e soprattutto molti tifosi che lasciano prima lo stadio. Non è una bella giornata per l’Inter e per la tifoseria, ma c’è qualcosa – o meglio, qualcuno – a intenerire almeno un po’ il cuore dei tifosi frustrati.
Il cartello che divenne celebrità
La complicità va tutta proprio al piccolo Filippo, che aveva portato con sé all’interno dello stadio un simpaticissimo cartello, su cui vi era scritta la seguente frase: “Potete vincere altrimenti a scuola mi prendono in giro? Grazie!”.
Una frase che strappa più di un sorriso anche nell’animo di chi non riesce ad accettare la sconfitta. In totale innocenza infatti Filippo si è reso partecipe di un gesto che lo ha reso famoso in tutta Italia, nei giorni successivi. Sì, perché il caso vuole che la regia lo abbia inquadrato, proprio nel momento in cui Filippo reggeva fieramente in alto il proprio cartello, ricco di innocente risentimento personale.
Inutile dire che la foto di Filippo fece il giro del Web e dei social in ben poco tempo, alimentando qua e là gli sfottò dei tifosi delle squadre avversarie, ma al contempo anche la compassione verso il povero, piccolo tifoso nerazzurro.
Un gesto oltre la simpatia
La vicenda non si interruppe, ed ebbe risvolti molto simpatici per Filippo. Dopo un po’ di tempo infatti l’Inter lo convocò ad Appiano Gentile, permettendogli di incontrare la squadra e il suo amato capitano Javier Zanetti, il quale oltretutto gli regalò una divisa.
Al tempo, il piccolo Filippo frequentava la quarta elementare, ma nonostante la giovane età presentò subito idee ben chiare nella propria mente. Affermò, infatti, che avrebbe preferito cambiar scuola piuttosto che squadra da tifare. Un cuore profondamente nerazzurro insomma, che senz’altro riuscì – nella sua più grande innocenza – a dare uno scossone all’ambiente interista.
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