Giorno dopo giorno stanno arrivando presso il Consiglio regionale del Piemonte le memorie e i commenti di varie parti interessate ad una eventuale modifica della legge regionale n. 9 del
Giorno dopo giorno stanno arrivando presso il Consiglio regionale del Piemonte le memorie e i commenti di varie parti interessate ad una eventuale modifica della legge regionale n. 9 del 2016 sul gioco d’azzardo. I progetti di legge in commento sono quello presentato dal M5S di Giorgio Bertola e quello della Lega con Claudio Leone. L’uno, mira ad allungare la lista dei luoghi sensibili e ad introdurre ultiriori divieti per gli apparecchi sia in termini di limiti orari che di ‘giorni di disattivazione’, l’altro invece volto a tutelare le imprese del settore introducendo l’irretroattività della norma.
Tra favorevoli e contrari c’è chi afferma come la Società Italiana di Alcologia (SIA) che la pdl Bertola, perfezionando il concetto di distanza dai “luoghi sensibili” e integrando l’elenco dei medesimi ,favorisce la promozione e la tutela della salute di tutti i cittadini proteggendo dall’induzione al Gioco d’Azzardo le fasce più fragili della popolazione. La stessa SIA giudica invece il pdl Leone come un progetto che mortifica il dispositivo precedente ed espone i cittadini più suggestionabili ( giovani e anziani) a gravi rischi per la salute.
Ad intervenire nella consultazione avviata dalla Regione l’esperto Paolo Jarre (Società Italiana Tossicodipendenze) che afferma: Le scadenze di entrata in vigore del cosiddetto distanziometro – scrive Paolo Jarre – erano ampiamente preannunciate e ragionevolmente differite; gli esercizi generalisti hanno avuto tempo 1 anno e mezzo per prepararsi, gli esercizi dedicati addirittura 3 anni. Sostenere come fanno la filiera commerciale e i proponenti del PDL 56 /2019 che “improvvisamente si trovano a dover cessare un’attività sulla quale avevano investito” è un evidente falso”.
Ad intervenire anche aziende di settore e l’associazione Sapar che evidenzia: “L’applicazione del “distanziometro” ha portato la migrazione dei giocatori verso forme di gioco illegale gestite dalla criminalità (In questo senso diverse operazioni del Comando Regionale della Guardia di Finanza nel 2019 in Piemonte ha portato alla luce l’enorme diffusione di offerta di gioco illegale su tutto il territorio regionale evidenziando il legame di consequenzialità tra entrata in vigore del distanziometro e crescita delle forme di gioco illegali)”.
Anche la Caritas locale è infine stata critica in merito alla proposta M5S: L’ampliamento del tempo disponibile per l’utilizzazione e il gioco fino a dieci ore giornaliere – seppur suddivise in fasce orarie –, eccessivo ed intrinsecamente negativo rispetto alla funzione educativa espressa nella totalità della disposizione di legge vigente, nonché indirizzato prevalentemente a sostenere le sole ragioni commerciali rispetto a quelle della crescita delle persone e della legalità, soprattutto se in situazione di fragilità. Proponiamo, pertanto, di mantenere il dettato originale della Legge in oggetto. I dati disponibili, infatti, certificano ad oggi un netto cambiamento di abitudini dei giocatori proprio grazie all’accorgimento della limitazione temporale.
Infine giudichiamo la proposta di disattivare gli apparecchi nel giorno di pagamento delle pensioni come elemento dalle dimensioni fin anche discriminatorie nei confronti degli anziani e dei pensionati: la disattivazione degli apparecchi per tutto il corso della giornata di riscossione delle pensioni crea un legame diretto tra queste persone e la tendenza al gioco tale da indurre a considerare le prime ex natura giocatori”.
PressGiochi
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