24 Dicembre 2024 - 02:09

Dalla Basilicata al Piemonte. Gli “ultras” dell’anti-slot si giocano le ultime carte per devastare il settore

Ormai lo hanno capito tutti. C’è un partito, ancor oggi al governo del Paese e di svariati enti locali, che nella questione slot e Vlt vede ancora uno dei pochissimi

06 Febbraio 2020

Ormai lo hanno capito tutti. C’è un partito, ancor oggi al governo del Paese e di svariati enti locali, che nella questione slot e Vlt vede ancora uno dei pochissimi appigli rimastigli per mantenere credibilità e consenso popolare. Persino la Lega, che è in posizione nettamente migliore, localmente e nazionalmente, sta dando segnali di ravvedimento. I 5 Stelle invece no, anzi, sembra proprio che dentro la fossa in cui andranno a finire, prima o poi, vogliano tirarsi dietro almeno (e soltanto) i comma 6. Come per dire: noi ci abbiamo provato a salvare l’Italia, ma ce lo hanno impedito!

 

L’ultima viene dal Piemonte. I grillini vorrebbero imporre lo spegnimento degli apparecchi pure nel giorno del pagamento delle pensioni! Ce la immaginiamo, la povera vecchietta malferma, che appena uscita dall’ufficio postale col malloppo in mano, entra in un bar, ordina un whisky doppio e si mette a smanettare sulla macchinetta. E ce lo immaginiamo, quell’operaio a riposo pieno di acciacchi, che deve ancora mantenere i figli trentenni, fregarsene di tutto e correre coi soldini appena presi alla sala slot. Che dire poi di tutti quelli che devono accontentarsi di  quei pochi spiccioli delle pensioni di invalidità?

 

Ma basta!!! Volendo riderci sopra, potremmo parlare della massima espressione negativa della  “fantasia al potere” vagheggiata nel Sessantotto. Invece la situazione è di una tristezza assoluta, anche perché, i 5 Stelle i loro conti se li sono fatti bene: in Piemonte, come nel resto d’Italia, ci sarà sempre molta più gente a dirgli bravi che non somari. E le aziende? Ma si, diranno loro, sono quattro gatti – padroni e operai – che vadano pure a ramengo, tanto di soldi sono pieni fino al gozzo!

 

Se questo è il modo giusto di governare, allora è meglio andarcene tutti in Corea del Nord!

La maggioranza di Centrodestra che guida il Piemonte sta cercando da tempo di avviare un “ravvedimento operoso” su una Legge regionale, la 9/2016, a cui ancora spetta di diritto la maglia nera di peggior legge d’Italia. Proprio ieri le Commissioni preposte si sono riunite per esaminare le due proposte di modifica, tra cui proprio quella della Lega che, preoccupandosi delle sorti delle imprese di settore, vorrebbe perlomeno che dall’applicazione del distanziometro fossero esentati gli esercizi attivi alla data di entrata in vigore della legge.

 

Ma neanche per sogno, dicono i grillini, sostenuti da PD e Liberi Uguali Verdi (LUV). Non vogliamo mica far scoppiare di nuovo l’epidemia del gioco, adesso che i dati della raccalta sono crollati come in nessuna altra regione italiana? Ma quanta ottusità! Con quello che la legge del 2016 ha imposto, sarebbe stato assurdo non ottenere un risultato del genere. Sempre a discapito dei gestori, degli esercenti e dei giocatori “buoni”, che sono la maggioranza assoluta. Addirittura, dicono che nemmeno l’online se ne è giovato, ma quando qualcuno fa osservare che l’Eurispes, mica un’associazioncina qualunque, ha rilevato un evidente aumento del gioco illegale, fanno spallucce…

 

Sicuramente, vogliamo augurarcelo, se la maggioranza di Centrodestra resterà compatta, la modifica di legge si farà. Però il disgusto rimane: un conto è la difesa “ultra-oltranzista” della salute dei cittadini, altro conto è la volontà distruttiva nei confronti del settore, che per certa gente passa davanti a tutto!

 

 

 

Di Marco Cerigioni – PressGiochi