22 Dicembre 2024 - 18:55

La linea dura della Gambling Commission: McArthur parla come un colonnello

Dai nostri inviati a Londra. “L’idea che un regolatore possa collaborare con gli operatori di gioco si è rivelata un’idea decisamente discutibile. Molti sono scettici e li capisco. Le aziende

04 Febbraio 2020

Dai nostri inviati a Londra. “L’idea che un regolatore possa collaborare con gli operatori di gioco si è rivelata un’idea decisamente discutibile. Molti sono scettici e li capisco. Le aziende non hanno fatto molto per la propria reputazione. Fino a poco tempo fa è stata data troppa enfasi alle pubbliche relazioni ed è stata trascurata la pressione dell’opinione pubblica sui danni provocati dal gioco”.

Lo ha detto il ceo della Gambling Commission, il regolatore britannico, Neil McArthur, intervenendo agli incontri professionali di ICE, la manifestazione in corso a Londra fino a giovedì 6.

“Finalmente, è stato riconosciuto che il gioco provoca dei problemi e questo rappresenta un’importante novità che potrà portare ad avere un tono diverso nel dialogo con gli operatori a beneficio dei consumatori. Ma sia chiaro che non possiamo parlare di autoregolamentazione. Loro potranno fare delle proposte e noi le valuteremo. Se saranno considerate efficaci per ridurre i rischi del giocatore, le adotteremo. In caso contrario, abbiamo sul tavolo tutte le opzioni per raggiungere quell’obiettivo”.

Un discorso duro, quello di McArthur, che evoca perfino un linguaggio di sapore militaresco. D’altra parte, lui stesso ha dichiarato che è arrivato al vertice della Ukgc ad aprile 2018 “per dare alla struttura una nuova strategia”.

E ha esibito alcuni successi della sua guida: multe agli operatori per oltre 30 milioni di sterline, otto licenze operative e altre otto licenze personali revocate.

Insomma, una sorta di nuovo corso in netto contrasto con la cultura liberista che nel Regno unito ha sempre considerato il settore del gambling un settore industriale come altri, l’opposto della cultura italiana. È come se, dopo aver adottato alcuni elementi della regolamentazione italiana, volesse ora avvicinarsi anche al nostro modello culturale.

Interpellato da Press Giochi, McArthur ha risposto: “Il ruolo dei regolatori è dappertutto quello di ridurre i rischi che il gioco comporta per i consumatori. E questo lavoro lo facciamo noi nel Regno Unito delle autorità degli altri Paesi, come Italia, Malta, Germania eccetera. Naturalmente, adeguando le norme alla realtà locale. E tra di noi rimangono molto frequenti gli scambi di informazioni e di esperienze”.

 

 

 PressGiochi