22 Dicembre 2024 - 19:15

GdF: una mappatura geoeconomica sull’evasione fiscale, nel mirino anche giochi e scommesse

Dalla Guardia di finanza una mappatura geoeconomica dell’evasione fiscale. Osservati speciali le cooperative di produzione e lavoro e loro consorzi, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione

28 Gennaio 2020

Dalla Guardia di finanza una mappatura geoeconomica dell’evasione fiscale. Osservati speciali le cooperative di produzione e lavoro e loro consorzi, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica e, per quanto riguarda le aree più a rischio, l’Italia nordoccidentale e l’Italia centrale. I settori di intervento presi in considerazione nella costruzione di tale mappa dell’evasione fiscale (anni 2015-2018), riguardano: la fiscalità internazionale, il sommerso d’azienda, le attività dei professionisti, i giochi e le scommesse e, infine, le frodi Iva.

 

I risultati (relativi al di questo lavoro sono contenuti in una corposa guida operativa redatta dal Nucleo speciale entrate della Guardia di finanza.

Attraverso una complessa attività di profilazione dei contribuenti e di georeferenziazione dei fenomeni evasivi monitorati sul territorio, il Nucleo speciale entrate delle Fiamme gialle approfondisce ulteriormente la conoscenza dell’evasione fiscale in Italia. Attraverso tali attività si ottiene infatti un quadro dei fenomeni evasivi che mette in evidenza la concentrazione degli stessi per aree geografiche e, quando ciò risulta possibile, anche per macro-categorie economiche di appartenenza. Nelle intenzioni della Guardia di finanza questa «mappatura» dell’evasione fiscale consentirà lo svolgimento di future analisi assicurando l’individuazione di potenziali categorie economiche a rischio evasione con una maggiore efficienza nell’azione di contrasto. Il lavoro in commento è stato fatto dal Nucleo speciale attraverso una serie di complesse attività di profilazione dei contribuenti a rischio evasione e di georeferenziazione dei fenomeni evasivi monitorati sul territorio, sviluppando una vera e propria mappa geo-economica dell’evasione fiscale da utilizzare come guida per la programmazione delle prossime attività operative dei singoli reparti. La mappatura dei principali fenomeni evasivi è avvenuta sulla base dell’esame delle attività svolte sul campo dai reparti delle Fiamme gialle.

Prendendo a riferimento il sommerso d’azienda, i risultati del lavoro svolto dalla Guardia di finanza indicano la più alta percentuale di rischio nel settore delle società cooperative di produzione e lavoro e dei loro consorzi, dove, in riferimento ai soggetti analizzati il rischio di evasione fiscale è risultato pari al 7% circa. Questi risultati hanno probabilmente influenzato anche l’introduzione delle nuove norme in materia di appalti contenute nella manovra 2020 (articolo 4 del dl 124/2019).

Percentuali di rischio più basse sono emerse invece dall’esame degli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica, con risultati in termini percentuali, pari al 5% circa. Dal punto di vista territoriale le maggiori concentrazioni di soggetti a rischio nell’ambito del sommerso d’azienda sono state riscontrate nell’Italia nordoccidentale e nell’Italia centrale, con percentuali rispettivamente del 30,5 e del 25,5%. Per quanto riguarda invece le frodi Iva i risultati delle analisi di rischio compiute dalla Guardia di finanza indicano nella Lombardia la regione con la maggior concentrazione del rischio (20,69%), seguita poi dal Lazio (16,20%), dalla Campania (13,31%), e dal Veneto (8,72%). La ripartizione del rischio di frodi Iva sui vari settori di attività evidenziano al primo posto le «Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento» con una percentuale di rischiosità del 41,06%, seguite dal «Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli» con rischiosità dell’11,58%, mentre al terzo posto troviamo l’attività di «Estrazione di minerali da cave e miniere» la cui percentuale di rischiosità si attesta al 9,85%. Nell’ambito delle frodi Iva un discorso a parte è ovviamente riservato alla filiera della distribuzione dei carburanti, oggetto di una specifica attività di contrasto condotta dalla Guardia di finanza nel corso dell’anno 2019 (c.d. Piano straordinario carburanti 2019).

 

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