Con l’autunno, ogni anno, prende avvio l’iter che porterà all’approvazione della legge di bilancio, e degli atti ad essa collegati, relativa all’anno successivo. Tra i molteplici argomenti in discussione, –
Con l’autunno, ogni anno, prende avvio l’iter che porterà all’approvazione della legge di bilancio, e degli atti ad essa collegati, relativa all’anno successivo.
Tra i molteplici argomenti in discussione, – afferma il referente Anci Domenico Faggiani in occasione dell’incontro a Lecce ‘In nome della legalità’ – anche in questa sessione di bilancio, quelli relativi al gioco pubblico.
Si è iniziato con la Nota di aggiornamento al Def 2019, nella quale è stato previsto – tra i collegati – anche un disegno di legge per il riordino dell’intero settore. Sicuramente una proposta positiva, ma avrà un seguito? Qualche dubbio si pone visto che, anche nella Nota di aggiornamento dello scorso anno, era stato previsto un disegno di legge delega per il riordino del settore del gioco, rimasto poi lettera morta.
Successivamente è arrivato il decreto-legge recante Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili con tutta una serie di Disposizioni in materia di giochi, a cominciare da ulteriori aumenti di tassazione.
Il decreto contiene, inoltre, importanti disposizioni in materia di proroga delle gare relative a scommesse e bingo ed anche disposizioni per la sostituzione degli apparecchi da gioco AWP con AWPR. Attualmente il testo è all’esame della Camera dei deputati e dovrà essere convertito in legge entro Natale.
Presso il Senato della Repubblica, invece, è iniziato l’esame del disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022. Anche in questo provvedimento vi sono norme riguardanti il gioco.
In particolare, con l’articolo 92, viene introdotta una rilevante novità in tema di apparecchi da gioco previsti dall’art. 110, comma 6, del TULPS.
Infatti, oltre ai diritti relativi agli apparecchi (250.000 diritti per apparecchi comma 6a e 58.000 diritti per apparecchi comma 6b), viene prevista la messa a gara di 58.000 diritti relativi a punti vendita, presso bar e tabacchi, in cui poter collocare gli apparecchi comma 6a e di 2.800 diritti per l’esercizio di sale in cui è possibile collocare gli apparecchi comma 6.
Al comma 4 dell’articolo 92 viene stabilito che “Al fine di assicurare lo svolgimento delle gare e la collocazione dei punti vendita di gioco, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell’interno, sono fissate regole uniformi per tutto il territorio nazionale in ordine alla distribuzione dei punti di gioco”; una disposizione senza la quale non si reggerebbe quanto previsto nei commi precedenti.
Al momento non siamo in grado di conoscere l’esito dei provvedimenti sopra richiamati e se le norme in essi contenute saranno, ed eventualmente come, modificate. Sicuramente vi sono alcune proposte interessanti e che, a mio avviso, vanno nella giusta direzione. Ma non è possibile che si continui con proposte di interventi parziali, che toccano ora un aspetto, ora un altro e che, alla fine, magari si concretizzano semplicemente con un incremento della tassazione; una tassazione che, per alcuni settori, ha raggiunto livelli difficilmente sostenibili per il gioco legale.
Quello che serve, invece, è una proposta organica di riordino di tutto il settore. Non c’è bisogno di ripartire da zero. Come ho avuto modo di affermare in diverse occasioni, occorre riprendere il documento approvato, nel mese di
settembre 2017, in sede di Conferenza Unificata. Un documento la cui importanza è stata richiamata, alcuni giorni fa, anche dalla circolare del Ministero dell’Interno avente per oggetto: Sentenza TAR Lazio, Sez. II-bis 5 febbraio 2019, n. 1460 – Ordinanze sindacali recanti limitazioni degli orari di apertura dei locali in cui sono installati apparecchi ex art 110 comma 6 del TULPS.
L’intesa raggiunta in Conferenza Unificata avrebbe dovuto essere recepita con uno o più decreti ministeriali, cosa che – come è noto – non è avvenuta. Ma, come ricorda la circolare del ministero dell’Interno citando la sentenza del TAR
Lazio, “anche in assenza del decreto di recepimento, assume la valenza di parametro di riferimento per l’esercizio, da parte delle amministrazioni locali, delle loro specifiche competenze in materia di disciplina dei giochi leciti”.
Gli enti locali, soprattutto quelli che hanno emanato ordinanze o approvato regolamenti in tema di orari, o che si stanno attrezzando per farlo, non potranno non tenere conto di quanto stabilito dal TAR, e ribadito dalla circolare
ministeriale che, come è espressamente indicato nella stessa, sarà portata a conoscenza dei comuni da parte delle prefetture. Una circolare che, ovviamente, non detta disposizioni ma costituisce un “atto di indirizzo”.
Risulta dunque non più rinviabile il riordino di tutta la materia, attraverso la predisposizione di un testo unico, all’interno del quale riversare l’impostazione, ed il contenuto, del documento approvato in sede di Conferenza Unificata. Da quel documento – come dicevo – occorre ripartire ed in tal senso si è pronunciato anche Decaro, rieletto all’unanimità Presidente dell’Anci in occasione dell’Assemblea tenutasi ad Arezzo la settimana scorsa. Decaro ha
affermato infatti “aspettiamo di essere chiamati dal Governo per riprendere in mano quelle proposte”.
Un riordino che, facendo salvo il modello adottato nel nostro Paese, cioè quello del regime concessorio ed autorizzatorio, preveda: una riduzione e riqualificazione di tutta l’offerta di gioco; adeguate misure di prevenzione
rispetto al problema del disturbo da gioco d’azzardo; un generale riordino del prelievo fiscale; norme per un efficace contrasto al gioco illegale.
Una normativa nazionale che costituisca una cornice all’interno della quale, poi, vadano a collocarsi le varie leggi regionali (norme a tutela della salute del cittadino; attività di prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo ecc.) ed i
regolamenti comunali (programmazione della distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio, individuazione degli orari degli esercizi nel rispetto delle norme di legge e d’intesa con agenzia dogane e monopoli ecc.), dando così piena
attuazione a quel principio di “leale collaborazione”, richiamato anche dalla circolare del ministero dell’Interno, e che molto spesso – purtroppo – è mancata.
PressGiochi