23 Dicembre 2024 - 05:03

Veneto. Sinigaglia (PD): “Sulle distanze dell’azzardo, o decide il Comune o la Regione”

“La normativa sul gioco d’azzardo non è estranea al Consiglio regionale visto che già nel 2015 nella legge di bilancio era stata prevista una norma ad hoc con aumenti dell’Irap

03 Settembre 2019

“La normativa sul gioco d’azzardo non è estranea al Consiglio regionale visto che già nel 2015 nella legge di bilancio era stata prevista una norma ad hoc con aumenti dell’Irap allo 0,2% e interventi contro il Gap.

Gli esercizi che hanno le slot oggi pagheranno lo 0,9% in più di Irap.

Le stesse banche prima di erogare un mutuo chiedono se l’esercizio istalla slot o meno perché con le slot hanno una rimuneratività maggiore”.

 

E’ quanto ha dichiarato Claudio Sinigaglia correlatore del Testo unificato sul gioco in discussione presso il Consiglio regionale del Veneto.

 

“Il fenomeno coinvolge tutte le età.

Sull’introduzione delle distanze – afferma il consigliere Pd – credo occorra definirle meglio. Si prevede che i comuni possano individuarla in autonomia, ma credo che si debba decidere: o decidono i comuni o la legge regionale. Altra precisazione va fatta se il distanziometro va applicato a tutti gli esercizi o a quelli nuovi.

Inoltre va individuata meglio la metodologia di come valutare le distanze.

C’è contraddizione tra l’art. 6 e il 7.

Sulle sanzioni alle comma 6 si prevede che l’80% venga incamerata dai comuni e il 20% alla Regione. Credo che dovremmo vincolare la sanzione al piano dipendenze all’interno del Piano di zona per poterlo poi usare per il contrasto delle dipendenze come appunto il Gap.

 

Non dimentichiamoci internet. Chiediamo ai comuni con il proprio Wifi di mettere il filtro contro i siti di gioco. Sull’online abbiamo un’altra partita contro la quale dobbiamo intervenire solo con l’educazione e formazione. Dobbiamo avere la collaborazione di chi gestisce le sale o i bar.

Il contrasto passa attraverso la formazione e la cultura. La prevenzione deve avere ampio respiro e coinvolgere tutta la popolazione.

Rispetto alle norme previste nel 2015, alcune cose sono rimaste sulla carte. Le attività di prevenzione vanno implementate e attuate. Creare app, numeri verdi regionali. Finora è stato attuato una serie di interventi da parte dell’Ussl molto valido ma grazie ai fondi del Ministero della salute di 4 miliardi di euro. Lì il lavoro è stato molto ampio.

La comunità deve farsi carico di questo problema”.

 

PressGiochi