È possibile rimuovere le eccezioni al divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo italiano introdotte da AGCOM? A chiederselo è l’avvocato Giulio Coraggio dello studio legale GLI Piper che commenta all’industria
È possibile rimuovere le eccezioni al divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo italiano introdotte da AGCOM?
A chiederselo è l’avvocato Giulio Coraggio dello studio legale GLI Piper che commenta all’industria estera le evoluzioni del mercato italiano dei giochi in materia di divieto alle pubblicità e sponsorizzazioni promosso dal Decreto Dignità.
Come ricorda Coraggio, il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo italiano è entrato in vigore a luglio 2018 e definitivamente per i contratti in corso, dal luglio 2019, dopo la scadenza di un periodo transitorio di un anno. Durante questo periodo, AgCom, l’autorità incaricata di far rispettare il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo italiano, ha adottato alcune linee guida per chiarire la portata del divieto, escludendo dal suo ambito le comunicazioni informative, come quote e confronti di bonus, ma più recentemente ha inviato una relazione al governo sottolineando le sue preoccupazioni in merito al rispetto della Costituzione italiana e al principio UE di libera prestazione dei servizi di un così ampio divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo.
Tuttavia, secondo la stampa, il Ministero delle finanze italiano potrebbe considerare la possibilità di adottare una circolare ministeriale volta a istruire i titolari di licenze di gioco d’azzardo a interrompere qualsiasi comunicazione relativa al gioco d’azzardo, comprese le comunicazioni informative.
Secondo la legge italiana, – afferma il legale – una circolare non è un atto legislativo e non è vincolante per i tribunali e le società. È solo un’istruzione amministrativa impartita a un pubblico ufficiale.
Il governo italiano sta cercando di sostenere che gli operatori con licenza italiana dovrebbero conformarsi ad esso poiché sono vincolati dalle concessioni rilasciate da ADM. La circolare prevede infatti anche sanzioni fino alla sospensione della licenza di gioco in caso di violazione.
AgCom, dalla sua, ha espressamente escluso l’applicabilità del divieto ad alcuni scenari e ha persino contestato la legalità della legge primaria. Tuttavia il regime ipotizzato da Ministero si applicherebbe solo agli operatori italiani autorizzati al gioco d’azzardo, lasciando gli operatori senza licenza liberi di operare.
Qual è il rischio?
La circolare non è ancora in atto e, si spera, che con la crisi del Governo in atto non venga emanata. In questo scenario, gli operatori del gioco d’azzardo stanno finalizzando la loro strategia di comunicazione per la prossima stagione calcistica. Il livello di rischio cambia ogni giorno, a seconda della scena politica. Ma non vi è dubbio che qualsiasi azione intrapresa contro una pubblicità o comunicazione relativa al gioco d’azzardo porterebbe a controversie significative.
Per questo, data l’attuale incertezza, – afferma Coraggio – è bene adottare un approccio cauto con comunicazioni informative relative ai prodotti di gioco d’azzardo, anche ammorbidendo il linguaggio ed evitando qualsiasi invito all’azione.
PressGiochi