L’entrata in vigore a partire da oggi dell’art. 9 del Decreto Dignità che vieta la pubblicità e le sponsorizzazioni del gioco d’azzardo danneggia soprattutto “ i piccoli operatori, le agenzie
L’entrata in vigore a partire da oggi dell’art. 9 del Decreto Dignità che vieta la pubblicità e le sponsorizzazioni del gioco d’azzardo danneggia soprattutto “ i piccoli operatori, le agenzie indipendenti e quelli che magari vorrebbero entrare nel mercato ma così non hanno speranza”.
Come afferma a PressGiochi, Maurizio Ughi vicepresidente di Agisco, Associazione giochi e scommesse “I grandi marchi sono già conosciuti, ma gli altri come faranno a far sapere che esistono? Hanno talmente tanti problemi a sopravvivere che potranno solo farsi comprare dai grandi operatori. I quali così potranno eliminare le agenzie concorrenti comprandole a poco prezzo.
Insomma, se Di Maio diceva di “lavorare per il popolo e non per le grandi aziende”, sappia che ha fatto un favore enorme proprio alle grandi aziende!”.
Nel caso del nuovo bando di gara, la situazione si complica, secondo Ughi. “I vecchi concessionari sono già conosciuti mentre i nuovi dovrebbero pagare le stesse cifre di quelli attuali ma senza la possibilità di farsi conoscere. Quindi, di fatto sarebbero discriminati. Potranno avere i prodotti migliori e l’organizzazione migliore del mondo, ma se non potranno fare pubblicità non riusciranno a emergere nel mercato.
Dovranno modificare la norma del divieto, altrimenti si aprirebbe la stagione di uno ‘Stanley 2, la vendetta’. Cioè, ricorrerebbero tutti, come fece a suo tempo il bookmaker di Liverpool. E avrebbero pienamente ragione!”.
PressGiochi
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