È da ieri sul tavolo del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la relazione tecnica redatta dal commissario straordinario Maurizio Bruschi, che un paio di mesi fa era stato incaricato dal Governo di
È da ieri sul tavolo del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la relazione tecnica redatta dal commissario straordinario Maurizio Bruschi, che un paio di mesi fa era stato incaricato dal Governo di predisporre un piano per riaprire il casinò. Nello specifico la relazione è stata presentata ai tre sottosegretari dell’Interno, Carlo Sibilia, Micola Molteni e Stefano Candiani. Una relazione di 20 pagine in cui viene fatta un’attenta analisi delle ragioni che hanno portato alla crisi, illustrando l’attuale stato delle procedure giudiziali, i debiti verso il Comune e le banche e, solo nella parte finale, contiene due piani operativi per arrivare alla riapertura del Casinò.
Tra gli scenari possibili c’è il risanamento della Casinò Spa, che dovrebbe però modificare lo statuto e aprirsi a un partner pubblico – si dice la Regione – in grado di portare in dote i 50 milioni necessari a ripianare i debiti e ripartire.
Come spiega IlGiorno.it, si tratta di una soluzione efficace ma costosa, tanto che il Governo potrebbe attendere l’esito dei processi aperti e arrivare al fallimento del casinò, per poi intervenire creando una società ex novo. Ma finché resta in vigore il regio decreto del 1933 che autorizza il Comune a esercitare il gioco d’azzardo, qualsiasi ipotesi richiede il coinvolgimento dell’amministrazione, oggi retta da un commissario prefettizio. Una volta definito il quadro normativo si potrà decidere se e quale ruolo attribuire alle società private interessate alla gestione del casinò: oltre ai francesi di Propriétés &Co-Hpa Holding, pronti a mettere sul piatto 35 milioni, ci sarebbero anche una cordata cinese e una svizzero-tedesca.
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